Gli yūrei sono fantasmi del folklore nipponico, creature che rappresentano le anime dei defunti che sono incapaci di lasciare il mondo dei vivi e raggiungere in pace l’aldilà. Intrappolati nel mondo dei vivi, portano scompiglio, ma qualche volta la loro presenza è benevola, come nel caso della storia Il fantasma del negozio di caramelle, anche detto Kosodate Yūrei.
Il negozio di caramelle
Una triste leggenda narra che un commerciante gestiva da tempo un negozio di dolciumi che, nonostante non fosse il più importante della città, veniva portato avanti con pazienza e sacrificio, ma con pochi guadagni. Un giorno, poco prima dell’orario di chiusura, l’uomo incontrò una giovane donna che sembrava essere molto povera. Questa gli chiese se poteva darle in dono delle caramelle per sfamare il suo bimbo, ma visto che la donna non poteva pagare, l’uomo si rifiutò. La scena si ripeteva quasi tutte le sere, così una di queste l’uomo, incuriosito dal comportamento della donna, decise di seguirla.
Il fantasma
Il commerciante incominciò a pedinare la donna che camminava spedita senza fare caso a nulla, finché non giunse davanti a un vecchio cimitero. Nonostante fosse molto impaurito seguì la donna finché ne perse le tracce. Mentre stava uscendo era sorpreso che non ci fosse nessuno, infatti purtroppo un tempo i cimiteri erano rifugio per coloro che erano poverissimi e non avevano nulla. Fu attirato dal pianto di un neonato, che trovò in una fossa scavata da poco. Assieme al piccolo c’era una donna, che assomigliava molto alla figura che si era presentata nel negozio, ma non sembrava avere sembianze umane.
Ameya no Yūrei (飴屋の幽霊)
A quel punto l’uomo capì che si trovava di fronte al fantasma del donna, che era deceduta dopo aver dato alla luce il neonato. Decise così di scendere nella fossa e prendere in braccio il neonato. Lo portò via con sé e quel gesto trasformò il volto del donna da triste e cupo a sereno, con uno splendido sorriso.
Lieto fine
Da quel giorno il fantasma della donna iniziò a comparire sempre più spesso nel negozio aiutando il commerciante in diverse faccende, ad esempio indicandogli il posto dove si trovano gli oggetti smarriti. Ma il suo compito principale fu quello di stare seduta in un angolo del negozio. Col tempo l’attività tornò ad essere molto popolare, arricchendo il proprietario. Si arricchì tanto da poter far studiare e crescere il bimbo, facendolo diventare un uomo molto importante e rispettabile (una variante della storia specifica che il bimbo divenne un importantissimo bōzu).
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