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Shin-hanga: le nuove stampe giapponesi del 20° secolo

Stagno al Santuario Benten a Shiba - Hasui Kawase

Dopo la restaurazione Meiji (1868), quando il Giappone entra nel cosiddetto periodo moderno, le tradizionali stampe giapponesi ukiyo-e, per cui il Sol Levante era diventato tanto popolare anche in occidente, iniziano a perdere il loro fascino. La popolazione del Paese inizia a rivolgersi ad altre forme di arte e le stampe tradizionali gradualmente scompariranno verso la fine del secolo. Ci sono però artisti interessanti a far sì che quest’arte non si perda completamente e nasce così il movimento delle nuove stampe giapponesi chiamato shin-hanga (letteralmente “nuove stampe”).

Il movimento delle nuove stampe giapponesi va circa dal 1915 al 1950 e riprende la tradizione dell’ukiyo-e . Quindi, si tratta sempre di xilografie, ovvero di dipinti stampati in serie tramite delle matrici in legno, e rimanevano invariati anche i ruoli legati alle stampe. Perciò c’erano sempre un disegnatore, un incisore e un editore ed erano tutte figure ben distinte tra loro. Chi disegnava non si occupava anche delle altre fasi di produzione.

Shin-hanga: le nuove stampe giapponesi
Kumoi-Zakura (Ciliegi a Kumoi), 1920 – Hiroshi Yoshida

Comunque, per restare al passo con i tempi qualcosa deve cambiare. Lo stile delle nuove stampe giapponesi diventa molto più realistico, ispirandosi appunto all’arte occidentale, ed il mercato estero diventa anche il target principale della produzione di shin-hanga, non più quindi il Giappone. Inoltre, cambiano a volte anche i soggetti ritratti. Se prima del 1868, infatti, vigeva la censura e non si potevano ritrarre eventi della storia contemporanea, nel ventesimo secolo questo divieto non esiste più. Rimane però la tradizione dei paesaggi e delle donne, a volte anche del sovrannaturale.

MAGGIORI ESPONENTI

Watanabe Shozaburo (1885-1962). Egli fu un editore di stampe, nonché promotore in prima linea dello shin-hanga. Grazie a lui le nuove stampe giapponesi sono arrivate anche all’estero, soprattutto in America, dove hanno avuto molta fortuna. Lui insisteva molto perché i disegnatori trattassero di temi tradizionali e nostalgici con una tecnica più “occidentale”, con più attenzione quindi al realismo, alla tridimensionalità e alla luce.

Di solito si conoscono soprattutto i nomi dei disegnatori di stampe, ma anche gli incisori e gli editori svolgono un ruolo fondamentale e Shozaburo Watanabe ne è la prova.

Shin-hanga: Donna in blu che si pettina i capelli (1929) - Hashiguchi Goyo
Donna in blu che si pettina i capelli (1929) – Hashiguchi Goyo

Hashiguchi Goyo (1880-1921). Hashiguchi fu un disegnatore di stampe, studiò arte privatamente fin da bambino e poi frenquentò la scuola di belle arti di Tokyo. La sua prima commissione risale al 1905 per il libro “Io sono un gatto” di Natsume Soseki. Comunque, è soprattutto conosciuto per le sue stampe di ritrattistica femminile

Hasui Kawase (1883-1975). Le sue opere sono forse le più conosciute del movimento shin-hanga, si ispirò a temi molto tradizionali ma ritratti con una chiave più moderna e “occidentale”. Egli si riteneva infatti un realista. Disegnava soprattutto paesaggi o celebri vedute del Giappone (meisho), sulle orme dei più famosi Hokusai e Hiroshige. Fu addirittura più prolifico di Ohara e alla fine della sua carriera il governo giapponese lo elesse a tesoro vivente nazionale per il suo immenso contributo alla cultura del paese.

Ohara Koson (1877-1945). Ohara si dedicò all’illustrazione del mondo naturale e animale. Infatti riprende, anche se in maniera più libera ed estesa, la tradizione pittorica chiamata kacho-e (immagini di uccelli e fiori). Più avanti nella sua carriera collaborò con Shozaburo e fu anche grazie a questa collaborazione che le sue opere arrivarono all’estero, in particolare in America. Egli fu un illustratore molto prolifico, realizzando più di 500 opere. Non è tra gli esponenti del movimento più famosi ma le sue opere hanno iniziato ad essere più apprezzate recentemente.

Shin-hanga: Volpe tra le canne (1930)- Ohara Koson
Volpe tra le canne (1930)- Ohara Koson

Yoshida Hiroshi (1876-1950). Yoshida anche è famoso per i suoi paesaggi, ma lui si spinge oltre e ritrae con successo anche panorami e vedute non giapponesi. Famose sono le stampe raffiguranti le Alpi e la sua serie sul Taj Mahal; quest’ultima ha tante varianti perché Yoshida si divertiva a cambiare i colori delle sue stampe a volte per dare loro un’atmosfera diversa. Andò spesso in America per esporre le sue opere e fu influenzato molto dalla pittura ad olio, tecnica che lui stesso sapeva usare.

Shin-hanga: Vista del Fuji dal la cima del Komagatake (1928) - Hiroshi Yoshida
Vista del Fuji dal la cima del Komagatake (1928) – Hiroshi Yoshida

Shinsui Ito (1898-1972). Iniziò la sua carriera molto giovane, il suo talento era evidente. Watanabe, che aveva monopolizzato il mercato delle nuove stampe giapponesi, non se lo lasciò sfuggire. Shinsui era specializzato in bijin-ga, ovvero stampe di bellezza femminile, solo occasionalmente ritrasse paesaggi.

fonti

MASON, Penelope, History of Japanese Art, New Jersey, Pearson, 1993 (2a ed. 2004)
Viewing Japanese Prints – Hiroshi Yoshida
The Japan Time – Ohara Koson: Bringing Ukiyo-e Back to Life

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