Per la prima volta arriva il festival del cinema giapponese, in versione totalmente online: il Japanese Film Festival Plus in Italia.
Cos’è il Japanese Film Festival?
È un festival organizzato dalla Japan Foundation in varie località del mondo. Vengono proiettati gli ultimi film giapponesi in lingua originale, sottotitolati nella lingua del paese ospitante. La sua prima edizione è avvenuta nel 2016 ed ha contato ben 11 paesi del mondo, 10 appartenenti all’ASEAN (Associazione degli Stati del Sud-Est asiatico), più l’Australia.
Perché “Plus”?
A causa dell’emergenza covid-19 anche il Japanese Film Festival ha dovuto digitalizzarsi diventando una piattaforma digitale. E’ disponibile nei 5 continenti e sarà possibile per un periodo di tempo visionare film, interviste, articoli, approfondimenti del mondo del cinema giapponese, gratuitamente a casa tua.
Quando? Come? Dove?
In Italia sarà possibile accedere ai contenuti del festival dal 26 febbraio al 7 marzo 2021. Per poter partecipare all’evento basterà entrare nel sito web del Japanese Film Festival ed iscriversi gratuitamente. In Italia verranno resi disponibili ben 30 titoli divisi in sette categorie: commedia, sentimentale, dramma, thriller, documentario, animazione, classico. I film saranno visionabili nell’arco di 24 ore da quando saranno resi disponibili. Per maggiori informazioni consultare il sito dell’Istituto Giapponese di Cultura di Roma.
Cinema anche al femminile
Da segnalare la presenza di ben tre film di registe giapponesi, simbolo di un cinema che sta evolvendo verso nuovi orizzonti e sta prendendo anche un po’ di tonalità di rosa.
Ando Momoko – 0.5 mm
La protagonista Sawa, a seguito di un evento inaspettato, perde il lavoro come badante e rimane senza denaro. Rimasta senza niente comincerà a cercare “clienti” per strada offrendosi come badante notturna. Pian piano essa inizierà a farsi spazio nelle vite di questi anziani fragili ai quali donerà nuovo vigore.
Film che racconta molti periodi storici importanti per il Giappone attraverso le narrazioni dei suoi personaggi sullo sfondo di un post Fukushima.
“…È un film di forte spessore basato sul romanzo scritto dalla stessa regista e in qualche modo ricorda anche un altro classico della letteratura, premio nobel di Kawabata, cioè “La casa delle belle addormentate”…. La narrazione della Momoko inoltre denota un forte senso di pudore, molto delicata…”
Prof.ssa Maria Roberta Novielli, docente di storia del cinema e animazione dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Akiko Ohku – Tremble All You Want
Yoshika, impiegata 24enne, ha una segreta cotta per Ichi suo ex compagno delle medie. Succede però che Ni, suo collega di lavoro, comincerà ad esternare dei sentimenti amorosi nei suoi confronti. Per questo motivo organizza una rimpatriata con i suoi compagni delle medie per capire a chi tra i due rivolgere il suo amore. Chi sceglierà?
Film presentato in anteprima al Tokyo International Film Festival del 2017, è stato scelto come miglior film dal voto del pubblico. Akiko Ohku è riuscita con questo film a creare un mix molto divertente quasi demenziale tra dramma adolescenziale e commedia romantica.
Tsukahara Ayuko – Cafè Funiculi Funicula
Vi è la leggenda metropolitana che al caffè Funicoli Funicola, dove lavora Tokita Kazu, si può far ritorno in un preciso punto del passato. Kiyokawa Fumiko, attratta dalla leggenda, si presenta nella caffetteria per poter parlare di nuovo con la sua amica di infanzia partita per gli Stati Uniti dopo un loro litigio. Per tornare al passato però ci sono delle regole precise da rispettare. Ce la farà?
Ispirato alla famosa opera letteraria “Finché il caffè è caldo” di Toshikazu Kawaguchi, che vuole trasmettere l’importante messaggio di vivere il presente senza paura, senza orgoglio, e con coraggio, in quanto è il tempo più importante della vita. La regista, per cambiare scena portando la narrazione nel viaggio del tempo, utilizza l’escamotage di inondare il caffè e sottolinea il cambiamento anche attraverso musica d’azione e lo slow-motion.
Non solo cinema contemporaneo
Nella line-up è presente anche un grande classico del cinema giapponese ovvero Il sapore del riso al tè verde di Ozu Yasujiro, del 1952. Ozu Yasujiro fa parte del trio dei padri del cinema giapponese composto da Ozu, Akira Kurosawa e Kenji Mizoguchi. La sceneggiatura del film sarebbe dovuta iniziare nel 1939 ma a causa delle nuove leggi in ambito di cinematografia uscite nello stesso anno fu possibile iniziarle solo ben 13 anni dopo, nel 1952. Esse definivano che anche il cinema avrebbe dovuto sostenere lo sforzo bellico attraverso film in cui non viene presentata la guerra come momento drammatico ma anzi i soldati dovevano venire presentati come eroi. Per queste ragioni gli venne negata l’autorizzazione alle riprese in quanto la scena in cui i due protagonisti mangiano del semplice riso prima della partenza per la guerra del protagonista maschile non era una rappresentazione adeguata alla solennità e importanza dell’evento.
La storia ruota intorno ad una coppia legata da un matrimonio combinato e della riscoperta dell’amore. Il messaggio che infatti Ozu cerca di sottolineare tramite i dialoghi dei suoi personaggi è una riflessione sull’esistenza: pensare al futuro senza capire il passato è impossibile.
“…Il film è un vero e proprio inno alla semplicità a quella vita fatta da piccole cose, a quell’esistenza modesta e frugale che costituisce sempre un aspetto cardine del cinema di Ozu. … Il semplice riso al tè verde diventa appunto il segno/simbolo di quelle cose semplici ma così importanti che tutti tendiamo spesso a dimenticare”
Prof. Dario Tomasi, docente di cinema all’università di Torino.
FONTI
Istituto Giapponese di Cultura di Roma
Japanese Film Festival Plus online
Cinema giapponese
[…] opere sono ancora molto apprezzate, tanto che è stato uno dei maestri presentati dalla rassegna Japanese Film Festival Plus in Italia del 2021, organizzata dalla Japan […]