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Le disturbanti opere di Takato Yamamoto

opere di Takato Yamamoto

Le scioccanti opere di Takato Yamamoto risultano affascinanti quanto destabilizzanti, e anche se possono turbarci a volte è davvero difficile distogliere lo sguardo.

Takako Yamamoto, angeli e samurai
Un samurai visto da Yakako Yamamoto

Yamamoto si sofferma molto sulla figura umana e ne fa il centro delle proprie visioni. I lavori di questo artista sono molto spesso ritratti di giovani ragazzi o ragazze dai tratti androgini e raffinati, assorti o dallo sguardo impenetrabile, e governati da una calma spiazzante, anche se la scena intorno non giustifica praticamente mai le loro espressioni assenti.

Questa caratteristica, insieme al richiamo della morte e alle presenze oniriche e disturbanti che appaiono nelle sue composizioni, contribuisce proprio a generare questo effetto destabilizzante ed estraniante.

Breve biografia di Takato Yamamoto

Non si sa molto della vita di questo artista, soprattutto in Occidente. Sappiamo, però, che nasce nel 1960 ad Akita e nel 1983, conclusi i suoi studi, si stabilisce a Tokyo. Qui esporrà per la prima volta le sue opere in una mostra personale nel 1998. Il suo stile viene etichettato sotto il nome di “Estetismo Heisei”. La morte, la sessualità, la decadenza e la rassegnazione, si può dire siano i temi cardine dei suoi lavori, apprezzati da un vasto pubblico, sia in Giappone che all’estero.

Morte, sessualità, decadenza in Yamamoto
Amore e bellezza secondo Yamamoto
Influenze

Le disturbanti opere di Takato Yamamoto devono molto all’ukiyo-e, da cui l’artista è profondamente influenzato, tanto che su alcune delle sue illustrazioni troviamo il sigillo invece della firma, proprio come si usava nelle stampe tradizionali del Settecento e dell’Ottocento in Giappone.

In particolare, si ritrovano spesso delle somiglianze con Yoshitoshi, che con le sue muzan-e o stampe insanguinate, è diventato famoso proprio grazie ad immagini macabre e disturbanti. Inoltre, Takato Yamamoto riprende anche la tradizione delle shun-ga, o immagini di primavera, dal forte carattere erotico, e dal movimento di di inizio Novecento chiamato ero-guro nansensu.

Ma le influenze che possiamo notare nella sua arte non vengono solo dal Giappone. Infatti, anche dall’Europa e dall’America ha preso ciò che c’era di destabilizzante, come la letteratura Di Edgar Allan Poe e la poesia di Baudelaire, molto vicini all’estetica meravigliosa e terribile dell’artista. Un’altra influenza Occidentale è quella dell’Art Noveau, in particolare di Mucha, da cui Yamamoto riprende evidentemente i motivi ornamentali e decorativi che spesso circondano le figure umane, ma declinati nello stile macabro e disturbante, marchio di fabbrica di Yamamoto.

Tutto questo viene rielaborato con le nozioni proprie della grafica moderna, che Yamamoto padroneggia alla perfezione, essendo il suo background accademico.

Le opere di Yamamoto ricordano a volte le stampe insanguinate di Yoshitoshi
mostre

La sua prima mostra si è tenuta nel 1998 alla Creation Gallery G8 a Ginza (Tokyo) ed era intitolata Heisei Esthetics.” Molti suoi volumi sono stati pubblicati dalla Editions Treville.

Nel 2005 porta una sua mostra anche in Italia, alla Mondo Bizzarro Gallery di Roma. Nella mostra “Takato Proibito” sono state presentate quaranta opere originali, sia a colori che in bianco e nero. Opere inedite, mai esposte prima nemmeno in Giappone, dove l’arte erotica subisce ancora forti censure.

Fonti

HAYLEY EVANS: Death and Fantasy, Paintings by Takato Yamamoto
Sarah Muirhead: The work of Takato Yamamoto sul blog Guliverlooks
Laura Ruperti: Eros e Thanatos, tesina

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