Scroll Top

Letteratura giapponese per l’infanzia

daruma san

La parola giapponese che indica la letteratura per l’infanzia è jidobungaku (児童文学). Essa è rivolta a lettori da 0 a 12 anni ed è spesso accompagnata da illustrazioni. È un termine utilizzato per distinguerla da altri tipi di letteratura, come ad esempio quella per giovani (romanzi leggeri e per ragazze), e dai fumetti.

ORIGINI della jidobungaku

La letteratura giapponese per l’infanzia pone le sue radici in una tradizione millenaria di favolistica arricchita dalla letteratura straniera che i giapponesi cominciarono ad imitare a partire dall’epoca Meiji.

Essa nacque in epoca Meiji grazie a due autori:

  • Iwaya Sazanami: scrisse Koganemaru, considerato il primo libro moderno per bambini giapponese. La storia parla di un cane e della sua ricerca di vendetta contro la tigre che gli uccise il padre. Venne pubblicato dalla rivista shonen bungaku e conta 32 volumi. Nonostante riscontrasse un ampio successo venne molto criticato perché invece dell’utilizzo del genbun-ichi, lingua che mischiava la lingua scritta e la lingua parlata, utilizzava la lingua classica (il cinese) e per questo non venne considerato del tutto moderno. Egli si difese dalle critiche spiegando che essendo il genbun-icchi una lingua nuova e questa un opera letteraria per bambini sarebbe stata più facile la sua comprensione in lingua classica.
  • Mimei Ogawa: considerato il padre della letteratura moderna giapponese per bambini. È da molti paragonato ad Hans handersen in versione giapponese. La sua carriera nella letteratura per l’infanzia iniziò con Akai fune, barca rossa, una raccolta di fiabe del 1910.

GENERI LETTERARI

Nonostante parlare di “generi letterari” per rivolgersi alla letteratura giapponese sia un po’ difficile, nella letteratura giapponese per l’infanzia possiamo distinguere 4 forme:

  • Mukashibanashi: parola composta da mukashi (tempi antichi) e hanashi (racconto), in poche parole le fiabe. Spesso vengono confuse con lo shinwa, la mitologia, ma bisogna ricordare che la mitologia giapponese è fortemente legata alla vita politica e sociale del paese, mentre le fiabe sono catapultate in un mondo senza alcun tipo di connessione storica e slegate da qualsiasi vicenda sociale.
  • Monogatari: “racconto di cose”, in origine non era un genere per bambini ma aulico, dei tempi antichi come il Genji monogatari. L’uso del termine in questa tipologia indica un adattamento per bambini di un testo difficile oppure l’intenzione dell’autore di dare al racconto un tono antico, idilliaco e poetico.
  • Hanashi: “racconto”, indica storie generiche che non seguono un genere specifico.
  • Dowa: “racconto per bambini”, il genere letterario dell’infanzia che però non vuole indicare uno stile più semplice o una narrazione elementare ma un racconto d’eccellenza. Data la sua forma è spesso tradotto in italiano come “racconto fantastico”.
Libreria con vari generi di letteratura giapponese per l'infanzia
Libreria con vari generi di letteratura giapponese per l’infanzia
Fonti

Japanese Children’s Literature, A History from the International Library of Children’s Literature Collection
Con gli occhi a mandorla. Sguardi sul Giappone dei cartoon e dei fumetti, di Roberta Ponticiello e Susanna Scrivo, Tunué.

Post Correlati