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Il Kokinwakashu: la prima antologia poetica imperiale

Manoscritto riportante la prefazione dell'opera

Il Kokinwakashu (古今和歌集) è la prima antologia poetica redatta per ordine imperiale, compilata all’inizio del X° secolo da quattro principali figure, fra le quali la principale fu sicuramente Ki no Tsurayuki (紀貫之). Andiamo ora a vedere le caratteristiche e la composizione dell’opera che cambio radicalmente il panorama letterario del Giappone antico.

Kokinwakashu: la prima antologia poetica imperiale
Copertina di un’edizione italiana del Kokinwakashu

LE DIFFERENZE RISPETTO ALLE OPERE PRECEDENTI

Già in periodo Nara (奈良時代) la produzione poetica in Giappone era fiorente. Le poesie venivano composte dai nobili di corte, dagli intellettuali e dai membri della stessa famiglia imperiale in varie occasioni, fra cui banchetti organizzati a palazzo o per ricordare alcuni momenti particolarmente toccanti o emozionanti. Nel 759 venne terminata la prima antologia poetica della tradizione nipponica, ossia il Man’yoshu (万葉集), che raccoglieva ben 4.516 componimenti di autori vari.

Possiamo riscontrare però alcune importanti differenze fra il Man’yoshu e il Kokinwakashu; innanzitutto è immediatamente evidente come nella seconda raccolta il numero di poesie contenute sia decisamente inferiore. Esso contiene infatti solo 1.111 componimenti. La ragione principale per questa discrepanza è che venne prestata dai compilatori una maggiore attenzione all’ambito qualitativo dei poemi selezionati. Le poesie del Kokinwakashu dovevano infatti corrispondere a dei canoni estetici e formali, cosa che portò naturalmente a un processo di selezione operato dai compilatori. In virtù di ciò compaiono nella raccolta anche opere anonime e di membri di famiglie di governatori delle province, i quali si specializzavano spesso nella produzione poetica.

le forme metriche del kokinwakashu

Una seconda importante differenza è sicuramente la presenza di un numero maggioritario di tanka (短歌). I tanka sono delle poesie realizzate in 31 sillabe divise in 5 versi secondo lo schema 5-7-5-7-7. Da questo momento in poi sarà proprio questa forma a diventare dominante nel panorama poetico giapponese, tanto che la parola tanka (letteralmente “poesia breve”) diventerà sinonimo di waka (和歌; letteralmente “poesia giapponese”). Altre tipologie di poesia che sono presenti nel Kokinwakashu, anche se in misura decisamente minore rispetto al Man’yoshu sono il choka (長歌; letteralmente “poesia lunga”), composto da molteplici versi che si alternano in sequenze di 5 e 7 sillabe e il sedoka (旋頭歌; tradotto con “poesia che torna a capo”), composto da 38 sillabe divise in sei versi secondo lo schema 5-7-7-5-7-7. Sono incluse anche poesie dalla metrica irregolare e non ascrivibile quindi a nessuna categoria prestabilita.

Nel poema Kokinwakashu si parla del fiume Sanzu
Una rappresentazione del fiume Sanzu, di cui si parla nel poema

LA PERIODIZZAZIONE DEL Kokinwakashu: la prima antologia poetica imperiale

Come quelli del Man’yoshu, anche i componimenti del Kokinwakashu, divisi in 20 capitoli, in giapponese maki (巻き), con temi diversi, sono suddivisibili in tre gruppi basandosi sul periodo di composizione.

la prima generazione

La prima generazione di poeti presente è quella di coloro che hanno operato nel secolo compreso tra il 750 e l’850. A questa appartengono per esempio Ono no Takamura (小野篁) e Fujiwara no Sekio (藤原関雄). Riportiamo qui una poesia del primo, citando prima il testo in giapponese, poi quello traslitterato e infine una traduzione italiana.

“泣く涙 / 雨と降らなむ / 渡り川 / 水まさりなば / 帰りくるがに”

naku namida / ame to furanamu / watarigawa / mizu masarinaba / kaerikuru gani

“Come vorrei che le lacrime che piango cadessero come pioggia.
Se le acque del fiume Sanzu¹ si alzassero, forse mia sorella tornerebbe a casa. “

Ono no Takamura

¹Nella tradizione giapponese il fiume Sanzu separa il mondo dei vivi da quello dei morti.

la seconda generazione
Ono no Komachi, menzionata nel Kokinwakashu
Rappresentazione di Ono no Komachi

La seconda generazione è quella immediatamente precedente a quella dei compilatori. I poeti che vi sono inclusi vissero e operarono tra la metà del IX° secolo la sua fine. Ne fanno parte i cosiddetti “sei geni poetici”, in giapponese Rokkasen (六歌仙). Essi sono Otomo no Kuronushi (大友黒主); Ono no Komachi (小野小町); Ariwara no Narihira (在原業平); i due monaci buddhisti Kisen (喜撰) e Henjo (遍照); Fun’ya no Yasuhide (文屋康秀). La poesia riportata sotto è di Ono no Komachi.

“思ひつつ / 寝ればや人の / 見えつらむ / 夢と知りせば / 覚めざらましを “

omoitsutsu / nureba ya hito no / mietsuramu / yume to shiriseba / samezaramashi wo

“È perché mi sono coricata immersa nel di lui pensiero che mi è apparso?
Avessi saputo che era un sogno non mi sarei destata.”²

Ono no Komachi

²P. Zanotti, Introduzione alla storia della poesia giapponese dalle origini all’Ottocento, Marsilio Editori, Venezia, 2012, pag. 47.

la terza generazione

La terza e ultima generazione è quella contemporanea ai compilatori e di cui essi stessi fanno parte. Fra i nomi più importanti troviamo Ki no Tsurayuki; Ki no Tomonori (紀友則); Oshikochi no Mitsune (凡河内躬恒); Mibu no Tadamine (壬生 忠岑). La poesia sotto riportata è di Oshikochi no Mitsune.

“風吹けば / 落つるもみぢ葉 / 水きよみ / 散らぬかげさへ / 底に見えつつ “

kaze fukeba / otsuru momijiba / mizu kiyomi / chiranu kage sae / soko ni mietsutsu

“Quando soffia il vento le foglie screziate cadono sull’acqua del laghetto così limpida che perfino le foglie ancora sul ramo si vedono riflesse sul fondo.² “

Oshikochi no Mitsune

²P. Zanotti, Introduzione alla storia della poesia giapponese dalle origini all’Ottocento, Marsilio Editori, Venezia, 2012, pag. 52

fonti e link

Kokinwakashu 304, 552, 829
P. Zanotti, Introduzione alla storia della poesia giapponese dalle origini all’Ottocento, Marsilio Editori, Venezia, 2012
Il Man’yoshu: la più antica antologia poetica giapponese
Tre romanzi giapponesi consigliati: periodo classico

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