
Nel Paese ossessionato dal Pachinko, l’atteggiamento nei confronti dei casinò è contraddittorio. Basta pensare al legame che già esiste fra manga e slot machine per capire che le potenzialità del mercato giapponese sarebbero illimitate.
Invece, il tema della legalizzazione dei casinò è ancora molto caldo: dopo anni di discussioni, si è infine optato per il rilascio di tre concessioni, che rappresentano il primo passo del Giappone verso la liberalizzazione dei casinò. Il numero, già irrisorio, si è ulteriormente ristretto, visto che solo due prefetture, Osaka e Nagasaki, hanno presentato istanza per tempo. Di queste due, sembra Osaka quella che si sta muovendo più rapidamente, con il suo progetto da 9,1 miliardi per la costruzione di un resort sull’isola artificiale di Yumeshima, per cui si erano fatte avanti cinque fra le più famose società di gioco al mondo.
Ciononostante, gli ostacoli non sembrano finiti: i cittadini non sembrano affatto entusiasti della questione, tanto da indire una petizione per la richiesta di un referendum per mettere la questione ai voti.
Eppure, sembrava poter essere un’adeguata soluzione, improntata a un approccio moderato al gioco d’azzardo che, per quanto vietato – a parte poche eccezioni concesse alle scommesse su pochi e determinati sport e al pachiko – è ampiamente gradito a buona parte della popolazione. E la legalizzazione sarebbe anche il modo migliore per controllare il fenomeno, arginarlo e gestirlo cercando di evitare pericolosi sconfini nell’illegalità e ingerenze della criminalità organizzata.
L’esperienza delle più famose software house permetterebbe poi di creare prodotti ad hoc per il Paese, con la ricerca di un giusto connubio fra storytelling, grafica, RTP, volatilità e meccanica di gioco. Come ha spiegato Betsoft ai microfoni di Giochidislots, sono proprio questi gli ingredienti per un prodotto di successo: ma altrettanto importante è la ricetta segreta, cioè sapere come mescolarli fra loro e “realizzare una magia”.
E questo avviene grazie alla conoscenza del proprio target di utenti e delle sue preferenze di gioco.
Betsoft si occupa di conoscenza della propria clientela anche sotto un altro profilo, quello del KYC (Know Your Customer), sistema di verifica già vigente e condiviso in tutta Europa, che aiuterebbe a contrastare il gioco illegale e quello patologico, entrambi fenomeni problematici largamente diffusi nel Paese del sol levante.
Le opportunità di implementare un’offerta di gioco responsabile e controllato in Giappone, dunque, ci sono. Adesso non resta che capire se il Giappone, e i suoi abitanti, siano davvero pronti.