Yoshida Shuichi è uno scrittore giapponese molto famoso in patria, le sue opere trattano prevalentemente i temi della gioventù e delle società moderna giapponese, con sguardo molto penetrante e disilluso. Yoshida indaga molto questo rapporto, soprattutto la parte buia e conflittuale, che porta i giovani a sentirsi disconnessi, a cercare libertà ed espressione individuale, ma allo stesso tempo avendo paura di non essere accettati dalla società stessa. Per questo le atmosfere che ritroviamo nei suoi libri sono spesso cupe e i personaggi solitari e malinconici.
Anche se ha vinto numerosi premi giapponesi e ci sono stati addirittura adattamenti cinematografici e televisivi, in italiano abbiamo solo due sue opere, che sono state tradotte entrambe dalla Dottoressa Follaco per Feltrinelli: L’uomo che voleva uccidermi (Akunin – 悪人) e Appartamento 401 ( Parēdo – パレード).
Biografia di Yoshida Shuichi
Nasce a Nagasaki nel 1968 e si laurea in amministrazione aziendale alla Hosei University. Nel 1997 con il suo romanzo d’esordio Saigo no Musuko vince il premio Bungakukai, premio letterario dedicato agli scrittori emergenti, e viene candidato al premio Akutagawa, il più prestigioso premio letterario in Giappone. Nel 2002 vince sia il premio Yamamoto Shugoro, dedicato alla letteratura di genere, con il romanzo Paredo, sia il premio Akutagawa con il romanzo Paku Raifu.
Con Akunin, uscito nel 2007, si aggiudica i premi Osaragi Jiro e Mainichi. Il romanzo diventa anche un film qualche anno dopo. È stato tradotto in diverse lingue, ma le case editrici straniere hanno deciso di categorizzarlo come scrittore di crime e noir, quando in realtà spazia tra vari generi. Questo è uno dei suoi libri più celebri, dove si ritrovano tutte le caratteristiche sopracitate e i temi solitamente trattati dallo scrittore.
L’uomo che voleva uccidermi – Akunin
Quest’opera è stata pubblicata in Italia nel 2017, dieci anni dopo al Giappone, dove ha venduto oltre un milione di copie. Il romanzo è ambientato nel 2001 nella regione del Kyushu, l’sola più a sud delle quattro principali che compongono l’arcipelago giapponese. Lo scrittore è nato proprio in questa regione e i personaggi parlano in dialetto nei discorsi diretti.
Il titolo originale potrebbe essere tradotto letteralmente come ‘il malvagio’. Dato che in giapponese non c’è differenza grammaticale tra il femminile e il maschile o il singolare e il plurale, questo malvagio potrebbe riferirsi a più di una persona, e soprattutto non necessariamente a un uomo. Gli editori italiani evidentemente hanno preferito un titolo meno allusivo e ambiguo di quello giapponese.
TRAMA BREVE
La vicenda si sviluppa attorno all’omicidio di una ragazza, Yoshino Ishibashi, che di giorno lavora per una società di assicurazioni e per arrotondare lavora anche come intrattenitrice notturna. Chi ha ucciso questa ragazza non rimane un mistero per il lettore a lungo. Infatti, la sera dell’omicidio, Yoshino aveva appuntamento con Yuichi Shimizu, che si potrebbe dire sia il personaggio principale del libro. Questo è un giovane amante delle macchine, che lavora nel settore delle costruzioni come operaio ed è stato abbandonato dalla madre da piccolo. I due si frequentavano da qualche tempo e si erano conosciuti su internet.
Il protagonista è molto preso dalla ragazza, che invece lo usa solo come fonte di guadagno. Yoshino, nel frattempo, punta a un pesce più grosso, un giovane universitario figlio di papà, Masuo Keigo, viziato e arrogante, ma ricco. Proprio quella sera, all’ultimo momento, la ragazza decide di uscire con Masuo e sale sulla sua macchina davanti agli occhi di Yuichi, mortificato, che aveva guidato da Nagasaki fino a Fukuoka solo per stare con lei. Masuo, però, irritato da Yoshino, a un certo punto la butta fuori a calci dalla macchina, e questa sbatte la testa. Yuichi, che li ha seguiti, la soccorre, ma finiscono per venire alle mani e lui la strangola.
Ovviamente la polizia inizia a cercare il colpevole, ma Yuichi non viene subito preso di mira.Lui infatti intanto inizia un’altra relazione, sempre con una donna conosciuta su internet. I due si innamorano e Yuichi decide di confessarle tutto, e insieme si danno alla fuga.
PERSONAGGI e CONTESTO
I personaggi di Yoshida colgono vari aspetti della società giapponese moderna e sono quindi molti, non solo quelli direttamente collegati alla vicenda. I più importanti personaggi oltre a i già citati sono sono il padre di Yoshino e la Nonna di Yuichi, che è quella che lo ha cresciuto.
Yoshino è descritta sostanzialmente come una ragazza estremamente superficiale e materialista, nonché bugiarda, con cui il lettore difficilmente prova simpatia, nonostante sia la vittima della vicenda. Questo giudizio negativo si estende anche alla tecnologia e agli emergenti social network, simbolo di questa nuova generazione, nata e cresciuta negli anni subito successivi allo scoppio della bolla economica, e che all’inizio degli anni duemila inizia quindi ad affacciarsi alla vita adulta.
E’ stato etichettato come noir, poiché il romanzo non verte sul fatto di trovare il colpevole come nei gialli, ma sul fatto di vedere la storia da molti punti di vista. Il romanzo è infatti ricco di personaggi e la narrazione è discontinua con frequenti salti temporali e punti di vista. In generale sembra voler farci riflettere sulla molteplicità dei punti di vista, similmente al celebre racconto di Akutagawa “Nel bosco”, più conosciuto come Rashomon.
messaggio dell’opera
L’autore nella sua opera contrappone anche la vecchia generazione alla nuova, intrisa di superficialità, che tenda alla solitudine e all’alienazione con la conseguente difficoltà, se non incapacità, di instaurare rapporti autentici. Inoltre, focalizzandosi sulla molteplicità dei punti di vista e avendo caratterizzato negativamente anche gli altri personaggi, tra cui la vittima, quindi non solo il protagonista Yuichi, sembra voler far riflettere il lettore sul concetto espresso dal titolo giapponese dell’opera, che può essere intese quindi come una domanda aperta, senza una risposta così semplice e univoca, il malvagio (chi è)?
Yoshida Shuichi quindi attraverso il suo sguardo ci fa osservare questa moderna società giapponese da molti punti di vista, mettendo anche in crisi l’immagine stereotipica che a volte se ne ha qui in Europa.
Fonti suYoshida Shuichi – L’uomo che voleva uccidermi
Il Mangialibri – L’uomo che voleva uccidermi, articolo di Stefania Medda
The complete review – Villain by Yoshida Shuichi
Shimirubon – Akunin
The Bookmark – Yoshida Shūichi, la nuova voce dei giovani, articolo di Claudia Zancan