Un festival estivo da non perdere se si è nei dintorni della affascinante Kyoto ad agosto è quello del Daimonji. A dire il vero, il suo nome ufficiale sarebbe Gozan no Okuribi (五山の送り火), che si potrebbe tradurre con qualcosa come “le cinque montagne che prendono fuoco”. Il nome ufficiale fa capire molto meglio di cosa si tratti, eppure è molto più facile imbattersi nel primo termine nella realtà quotidiana giapponese. Daimonji è meno specifico e significa semplicemente “grande carattere” (nel senso di grande ideogramma/immagine).
Iniziate a capire meglio di cosa si tratta? Può sembrarvi assurdo ma è proprio così: ogni anno ad agosto i cittadini di Kyoto accendono cinque fuochi sulle cinque montagne che circondano la città.
Significato religioso
Questi fuochi sono fatti in modo che formino un ideogramma o un immagine legata alla religione buddhista, infatti il festival del Daimonji si inserisce in un quadro più ampio di celebrazioni riguardante le anime dei defunti. Si crede infatti che questi fuochi accesi sulle montagne possano aiutare a guidare gli spiriti che si apprestano a lasciare il mondo umano dopo il loro annuale pellegrinaggio. Il festival del Daimonji a Kyoto infatti segna proprio la fine della dell’ ‘obon’, cioè quel periodo dell’anno in cui i defunti fanno visita al mondo umano e tornano a trovare le proprie famiglie.
Data e ora della cerimonia
Il Daimonji viene celebrato sempre il 16 agosto, ovviamente dopo che è calato il sole affinché i fuochi siano ben visibile a tutti. Il primo falò viene acceso alle 20:00 sul Monte Daimonji, la montagna principale del festival, nel quartiere di Higashiyama . Gli altri quattro falò si accendono sulle rispettive montagne in senso antiorario ogni 10/15 minuti. I fuochi bruciano per più di mezz’ora, ma l’intervallo di tempo in cui si possono ammirare accesi tutti insieme è molto breve. Inoltre, solo da una posizione elevate al centro di Kyoto è possibile vedere bene tutti i fianchi delle montagne.
Insomma, vederli tutti insieme è molto complicato, di solito si scelgono uno o due fuochi adiacenti da vedere e si cerca di arrivare in un punto con una buona visuale anche un’ora o due prima rispetto all’accensione dei fuochi. E’ bene muoversi per tempo se si vuole avere una buona visuale e trovare un post tranquillo. Come si può immaginare la sera del 16 agosto, Kyoto è sempre straripante di persone che accorrono anche dalle altre città vicine per godersi lo spettacolo.
Caratteri del Daimonji
Il primo carattere che viene acceso è quello di “大” (pronunciato dai), che significa ‘grande’, dopodichè vengono accesi “妙” e “法”, che insieme si leggono myoho e fanno riferimento alla legge sacra del Buddha. Poi vengono accesi due fuochi che non sono ideogrammi ma vere e proprie immagini, ovvero quella di una barca e di un tori (il grande arco di legno rosso che si trova all’entrata di tutti i templi giapponesi). Infine il quinto fuoco, che chiude la celebrazione, è di nuovo quello di “大”.
Sono ormai più di cinquecento anni questa città celebra in questo modo il pellegrinaggio delle anime, anche se l’origine dei Daimonji rimane incerta e misteriosa. Anche in altre località del Giappone avvengono rituali per salutare e guidare le anime dei defunti, ma solo a Kyoto troviamo questo stupefacente festival dei fuochi, che lascia chiunque senza fiato.
Fonti
Discover Kyoto – Gozan Okuribi Ritual Fires
Japanistry -Gozan no Okuribi
Gion Matsuri: la grande festa shintoista di Kyoto di Elena Santella