(切腹) Il rituale suicidio in uso presso la classe dei samurai. La sua pratica risale al XII secolo, ma solo durante il periodo di Edo (1603 – 1867) il rituale venne rigidamente codificato. Inizialmente i guerrieri ricorrevano al Seppuku come forma di espiazione o per cercare una morte dignitosa; successivamente, dal XVII secolo in poi, ai condannati a morte poteva essere concesso il privilegio di poter morire con il Seppuku.
Il rituale, che doveva rispettare determinati codici, prevedeva l’uso di un pugnale (tanto), o di una corta spada (wakizashi), con cui il samurai procedeva ad aprirsi il ventre. Il colpo di grazia veniva dato da un assistente (kaishakunin) che aveva il compito di decapitare il samurai.