Scroll Top

Officina Libraria presenta “IL LIBRO DEL TÉ”, un grande classico della cultura giapponese

il_libro_del_te

Officina Libraria

presenta

IL LIBRO DEL TÉ

di Okakura Kakuzō

tradotto e commentato da Gian Carlo Calza

Un grande classico della cultura giapponese commentato dal massimo conoscitore italiano di arte orientale

In libreria dal 21 novembre 2019

Dato alle stampe per la prima volta nel 1906, Il libro del tè è divenuto negli anni un classico dell’incontro tra Oriente e Occidente ed è stato molte volte tradotto. Nonostante il titolo, il libro non va considerato un manuale sul tè. È piuttosto un inno alla cultura, all’estetica, allo spirito del tè quale simbolo, paradigma, vessillo dell’anima asiatica. Il suo autore, Okakura Kakuzō (1862-1913), un appassionato ricercatore giapponese, aspirava alla riscoperta e alla diffusione dei valori dell’Oriente nel momento in cui il suo stesso Paese sembrava volerli rinnegare per quelli occidentali.

Questa nuova edizione, edita da Officina Libraria e impreziosita da una raffinata rilegatura con dorso in tela, oltre che dalle delicate illustrazioni di Andreina Parpajola, contiene un ricchissimo apparato di note di Gian Carlo Calza che spiegano i contenuti del libro che l’autore aveva omesso di illustrare, e che le varie edizioni internazionali hanno solo limitatamente trattato. Inoltre, una postfazione, sempre a firma di Calza, ricostruisce l’esistenza di Okakura in riferimento alla sua missione interculturale e allo sviluppo della spiritualità universale attraverso l’estetica e la pratica del tè come stile di vita.

Okakura visse in Giappone in un periodo di grandi idealità e di radicali trasformazioni individuali e sociali tra lo sbigottimento per la forza dell’Occidente e l’ansia d’imitazione. Scrisse Il libro del tè, in inglese, al culmine degli opposti movimenti dell’occidentalizzazione del suo Paese e della diffusione in Occidente dello spirito orientale, con la sua arte e i suoi valori religioso-filosofici.

È chiaro che per resistere alle complessità di un compito come questo e alle forze in gioco erano richieste una genialità fuori del comune e una profonda conoscenza di entrambi gli universi culturali, ma soprattutto un amore senza condizioni per il sapere e per lo sviluppo dell’individuo e della società. Nel caso di Okakura questo amore prese la forma dell’arte e fece di lui una figura eccezionale nella storia dell’incontro-scontro tra Oriente e Occidente all’epoca delle trasformazioni moderne di entrambi. Il libro del tè racchiude in sé, metaforicamente, tutta l’esistenza di Okakura: un percorso verso gli ideali di bellezza e civiltà riscoperti nel passato dell’Asia, da donare al mondo intero e alla vita di ciascuno.

Gian Carlo Calza, già professore di Storia dell’arte dell’Asia orientale all’Università Ca’ Foscari di Venezia e direttore di The International Hokusai Research Centre, è promotore e coordinatore di congressi internazionali, e curatore di alcune delle più importanti mostre d’arte orientale, tra cui Hokusai, il vecchio pazzo per la pittura (1999); Ukiyoe. Il mondo fluttuante (2004); Giappone. Potere e splendore 1568/1868 (2009). Tra i suoi testi: Genji. Il principe splendente (Electa, 2008); Utamaro e il quartiere del piacere (Electa, 2009); Il canto del guanciale e altre storie (Phaidon, 2010); E tu di che segno sei? (Archinto, 2013).

Okakura Kakuzō fu un ricercatore e saggista giapponese. Operò tutta la vita per far fronte all’occidentalizzazione del suo Paese, diffondendo coi suoi scritti la cultura asiatica e la conoscenza dell’arte tradizionale del Giappone in patria, negli Stati Uniti e in Europa. Tra i suoi libri scritti in inglese, Gli ideali dell’Oriente (1903), Il risveglio del Giappone (1904). Visse molti anni negli Stati Uniti, dove fu consulente del Boston Museum of Fine Arts.