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La leggenda di Issun-bōshi

Leggenda giapponese

Trattasi di una fiaba nipponica inclusa nel Otogi-zōshi, un gruppo di circa 350 storie in prosa scritte durante il periodo Muromachi (1392-1573). Vediamo insieme la leggenda di Issun-bōshi (一寸法師) una fiaba giapponese anrica che ci parla di coraggio e perseveranza, un eroe che verrà premiaoa con fortuna ed amore.

La storia narra di una coppia che desiderava avere un figlio, un giorno le loro preghiere vennero esaudite e nacque Issun-bōshi. Il bambino, nonostante allevato amorevolmente, rimaneva sempre estremamente piccolo.

Il tempo passava ma anche se l’aspetto fisico non mutava, le sue capacità cognitive lo portarono presto fuori di casa. Munito di una spada (che in realtà era un ago da cucito) e una barca (una ciotola di riso), si incamminò per la città e attraverso il fiume. Giunto di fronte al palazzo del Daimyō chiese alle guardie di farsi accompagnare al suo cospetto. Accolto con sorpresa, fu apprezzato per le sue doti intellettuali e divenne presto l’assistente personale della figlia del Daimyō.

La leggenda di Issun-bōshi

Un giorno la figlia del Daimyō prese con sé Issun-bōshi e andò a Otowasan Kiyomizu-dera, ma lungo la strada furono assaliti da due oni. Nonostante la forte differenza, Issun-bōshi si gettò contro gli aggressori che non ebbero nessuna difficoltà a catturarlo. Improvvisamente uno degli oni lo inghiottì, ma dall’interno dello stomaco Issun-bōshi lo trafisse e una volta fuori balzò sugli gli occhi dell’altro e lo pugnalò. Gli oni sconfitti scapparono via e lasciarono cadere un Uchide-no-Kozuchi, un prezioso e potente martello magico.

La figlia del Daimyō raccolse il martello e lo agitò e realizzò il più grande sogno di Issun-bōshi: quello di essere ad altezza normale; questa cosa grazie ai poteri del martello si realizzò all’istante. Nominato Chūnagon (consigliere di secondo grado della Corte Imperiale) dal Daimyō, sposò la figlia di quest’ultimo diventando un abile consulente e marito felice.

Mamesuke e la farina

Esistono diverse varianti del racconto, come la versione che ha per protagonista Mamesuke. In questa versione cambia parte del contesto. Il protagonista andava sempre da solo in giro, ma armato solo di un sacchetto di farina. Lunga la strada incontrò un commerciante molto ricco, padre di tre figlie.

Mamesuke si innamorò della secondogenita e, desideroso di sposarla, iniziò a lavorare per il commerciante e a vivere con la sua famiglia. Una notte Mamesuke prese la farina che aveva e la pulì sulla bocca della ragazza, per poi buttare il resto nel fiume.

Al mattino finse di piangere perché la sua farina era sparita. La famiglia, quando scoprì che la secondogenita aveva mangiato la farina, si arrabbiò e consegnò la figlia a Mamesuke come risarcimento.
Poi i due partono per raggiungere la casa dei genitori di lui, ma lungo il percorso la ragazza (che sa di essere stata ingannata) cerca di uccidere Mamesuke senza riuscirvi.

Giunti a destinazione i genitori preparano un bagno caldo alla coppia a quel punto Mamesuke chiama la ragazza per farsi aiutare che ancora arrabbiata con lui entra con una scopa e agitando l’acqua cerca di annegarlo. Ma quel gesto provoca una reazione magica (in una variante si menziona esplicitamente il Uchide-no-Kozuchi) che tramuta il corpo di Mamesuke, in uomo altezza media così i due si innamorano e si sposano.

Esistono poi varianti de La leggenda di Issun-bōshi, in cui cambia l’intera storia ma il finale ricorrente è più o meno simile, incontro con la giovane e bella principessa (o figlia di un uomo ricco e/o potente uomo) che dopo averla salvata (in molte versioni) grazie alla magia di un Uchide-no-Kozuchi (il martello magico che compare in diverse leggende e fiabe) acquisisce forza, capacità e lo stato dell’altezza.

Sono molte le leggende del folklore giapponese contenute in questo sito, andate a scegliere la vostra preferita! Sarà forse la leggenda di Issun-bōshi?