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La prima femminista giapponese: Hiratsuka Raicho

Raicho-Hiratsuka

Conosciamo un personaggio che ha segnato la storia del Giappone per la lotta all’uguaglianza di genere, prima femminista giapponese: Hiratsuka Raicho.

La vita della prima femminista giapponese: hiratsuka raicho

Hiratsuka Raicho 平塚 らいちょう è stata un’attivista, scrittrice, giornalista e intellettuale, grazie alla quale si pensa sia nato il movimento femminista in Giappone. È nata a Tokyo nel 1886, con il nome di Hiratsuka Haru, nome che lei stessa decide di cambiare in Raicho (uccello di tuono).

Figlia di un impiegato statale di alto rango, studia all’Università femminile del Giappone, dove scopre la letteratura e la filosofia europee. A quell’epoca, infatti, il Giappone stava attraversando la Rivoluzione Meiji, durante la quale nuove conoscenze e correnti derivanti da Europa e Stati Uniti entrarono nel paese. Già di per sé, il suo studio universitario costituisce un’eccezione, poiché ai tempi le donne costituivano l’1% di coloro che raggiungevano un’educazione di livello superiore. Coltivò il suo amore per la filosofia, l’arte e la storia europea, nonostante l’opposizione del padre, dimostrando fin da giovane una forte determinazione. Ella divenne, inoltre, una devota praticante del buddhismo zen.

La prima femminista giapponese: Hiratsuka Raicho
Una giovane Hiratsuka Raicho

Alcune opere estere, tra cui quelle della femminista svedese Ellen Key, e la rappresentazione teatrale di Casa di bambola di Henrik Ibsen influenzano fortemente il suo pensiero. La scelta del personaggio femminile dell’opera, infatti, che decide di abbandonare il marito poiché non compresa, colpisce profondamente Hiratsuka Raicho e le altre femministe giapponesi, fino a coniare un nuovo termine: atarashii onna (nuova donna). Questo indicava, per lei, l’opposizione delle donne verso la morale preesistente e la convinzione che le donne avessero il diritto di esprimersi in quanto esseri umani.

Nel 1941 si sposa con l’artista più giovane Hirosho Okumura, dopo anni di relazione, con cui ebbe due figli fuori dal matrimonio. Dimostrò così la propria determinazione e la propria libertà anche nella vita privata. Dopo una lunga vita di convegni, pubblicazioni e letture pubbliche, muore nel 1971.

La prima femminista giapponese: Hiratsuka Raicho nel pieno della carriera
Hiratsuka Raicho nel pieno della carriera

le sue attività principali

Hiratsuka Raicho, prendendo spunto dal circolo inglese della Blue Stockings Society, decide di fondare il suo giornale, intitolato Seito (che vuol dire proprio “calze blu”).

“Non stavo chiedendo una liberazione politica o sociale delle donne. Credevo piuttosto che le donne dovessero risvegliare la loro vera natura umana, seguendo una rivoluzione spirituale che puntava a una liberazione totale”.

Hiratsuka Raicho

Nel 1920 fondò, inoltre, l’Associazione delle donne nuove, insieme a Fusae Ichikawa, altra importante attivista. Questa associazione nasce da un’indagine sulle condizioni delle lavoratrici nelle fattorie tessili di Nagoya. Si occupò molto, infatti, delle donne lavoratrici nel settore tessile, avviando anche scioperi.

La sua opera più importante è la sua autobiografia In the Beginning Woman Was the Sun, che sostiene la repressione graduale dell’individualità femminile nella società. Hiratsuka scrive, infatti: “In principio, la donna era il sole. Una persona vera e autentica. Ora è la luna, una luna malata, succube, che riflette la luce”. Il messaggio di fondo è di rifiutare la relegazione ai ruoli domestici e la condizione inferiore rispetto al genere maschile. Promosse così la riscoperta della creatività e del potenziale femminile.

la rivista seito

Seito (青鞜) fu la prima rivista femminista giapponese, e la prima da e per le donne, nella quale si argomentava l’emancipazione femminile e le intellettuali potevano esprimersi opponendosi alle discriminazioni sociali. Venne pubblicata a ogni primo del mese dal 1911 al 1916 e inizialmente si concentrava sulla letteratura femminile. La rivista esplorava i temi della liberazione femminile e dell’uguaglianza di genere e godeva di buona reputazione anche per la collaborazione di emeriti scrittori e poeti come Akiko Yosano e Nobuko Yoshiya. Essa si diffuse in tutto il paese, diffondendo l’idea di un cambiamento radicale che rifiutasse la tipica società patriarcale.

Copertina del primo numero della rivista Seito
Rivista Seito

Il Ministero dell’Interno giapponese teneva sotto controllo la rivista, per poi censurarla più di una volta. Questo per l’espressione di idee anarchiche rispetto al tempo, riguardanti temi molto scottanti, come l’aborto o la prostituzione. Proprio per questo la rivista chiuse definitivamente nel 1916.

Ancora oggi le immagini della rivista sono un grande simbolo di lotta per l’emancipazione femminile dei movimenti per i diritti delle donne contemporanei.

Ancora oggi Hiratsuka Raicho è d'ispirazione per i giovani
Poster di un evento ispirato a Hiratsuka Raicho
fonti sulla prima femminista giapponese: hiratsuka raicho

Arte iCrew Play, Il movimento femminista in Giappone: Raicho Hiratsuka, di Ileana Picariello, 19/02/2021.
Roba da Donne, Raicho Hiratsuka: La donna non è nata per servire l’uomo, di Grazia Teresella Berva, 03/02/2021.
Unseen Japan, Woman Was the Sun: The Life of Japanese Feminist Hiratsuka Raicho, di Krys Suzuki, 06/03/2019.
K-ble Jungle, Imperatore Meiji – di Paolo Napolitano

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