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Origami, l’arte giapponese della piegatura della carta

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Esistono vari modi per una persona stressata per ritrovare un po’ di calma all’interno della propria vita. Se allo stesso tempo foste interessati ad approfondire una tradizione giapponese, la pratica dell’origami, l’arte giapponese di piegare fogli di carta, potrebbe fare al caso vostro.

Origami colorati
Origami con carta colorata

Che cos’è l’origami?

Con il termine origami si indica l’arte orientale di piegare la carta per ottenere delle rappresentazioni cartacee di vari oggetti quotidiani. In giapponese, la parola nasce dall’unione del verbo piegare (折るoru) e carta (紙kami), ovvero piegare la carta.

Seguendo la tecnica moderna dell’origami sono utilizzati pochi tipi di piegature, che vengono combinate in un’infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complessi. In genere, si inizia da un foglio quadrato, le cui facce possono essere di colore differente, per poi procedere con la piegatura, senza tagliare mai il foglio.

Infatti, le prime forme di origami, chiamate inizialmente go-hei, erano costituite da semplici strisce di carta piegate in forme geometriche e, unite ad un filo o ad una bacchetta di legno, erano utilizzate per delimitare gli spazi sacri.

Perché si parla di “spazi sacri”? Dovete sapere che l’origine degli origami giapponesi è strettamente legata alla religione shintoista, che prevedeva la pratica dell’origami per realizzare oggetti di buon auspicio, fondamentali per lo svolgimento di alcune feste tradizionali (matsuri).

Origami nella tradizione shintoista
Origami, l’arte giapponese, viene da tradizioni religiose

Questa valenza sacrale della carta è sottolineata dal fatto che in giapponese carta e divinità, o spiriti, si pronuncino allo stesso modo, ovvero kami. Inoltre, Alla base dei principi che regolano l’origami, vi sono senz’altro i principi shintoisti del ciclo vitale e dell’accettazione della morte come parte di un tutto: nulla è fisso, tutto si trasforma.

le basi per realizzare un origami

Un origami, anche complesso, si può suddividere in numerosi passi semplici che si susseguono, e sono composti da diverse tipologie di pieghe.

Le principali tipologie di pieghe utilizzate sono:

  • piega a valle, ottenuta piegando il lembo del foglio in modo da formare un avvallamento;
  • “piega a monte”, in cui si piega il lembo del foglio in modo che formi uno spigolo;
  • “piega a fisarmonica” o “doppia piega semplice”, costituita da una piega a valle ed una a monte successiva;
  • piega a libro”, una piega a valle che coinvolge una parte di foglio già modellata da altre pieghe, che viene così mossa lungo una direttrice come, appunto, se si stesse sfogliando un libro.

Inizialmente questa pratica non permetteva alcun utilizzo di tagli o di incollaggio, ma le regole si sono notevolmente allentate nel corso degli anni.

Al giorno d’oggi, numerosi libri di origami hanno modelli che includono una qualche forma di taglio o incollaggio per fornire una maggiore stabilità al design finale.

Origami con tagli e incollaggio
Un origami contemporaneo, in cui forbici e colla sono permessi

Un’altra evoluzione nell’origami riguarda il materiale utilizzato: le figure non vengono più realizzate esclusivamente con la carta apposita. Oggi si possono trovare appassionati di piegatura della carta che lavorano con carta da regalo, carta da fotocopie, carta velina e varie forme di carta fatta a mano.

Ultimamente, si è diffusa la tendenza di creare origami “green”, realizzati con carta che altrimenti verrebbe scartata, come vecchi giornali e inserti di posta indesiderata.

A chi vengono attribuite le caratteristiche moderne dell’origami?

La figura più autorevole nel mondo degli origami Giapponese è senza ombra di dubbio Akira Yoshizawa. Considerato il creatore delle moderne tecniche di piegatura e di disegno, Akira Yoshizawa è attualmente chiamato il “maestro degli origami”.

A vent’anni ha usato la sua conoscenza dell’origami per insegnare ai nuovi dipendenti della fabbrica dove lavorava i  concetti di geometria necessari per completare il loro lavoro. Nel 1954, Yoshizawa pubblicò Atarashi Origami Geijutsu (New Origami Art). Questo lavoro ha stabilito le basi per i simboli e le notazioni che usiamo oggi quando descriviamo come piegare un particolare modello.

La pubblicazione di questo libro ha trasformato Yoshizawa in una superstar dell’origami; dopodiché ha trascorso il resto della sua vita come una sorta di “ambasciatore culturale” per il Giappone, portando una maggiore consapevolezza delle tecniche dell’origami nel resto del mondo.

Composizione di origami
Una fantasiosa composizione in origami

gli origami nel mondo

Nonostante la pratica degli origami sia tradizionalmente associata al Giappone, quest’arte divenne popolare anche in altri paesi, come Cina, Vietnam e persino in paesi Europei come Spagna e Francia. Infatti, molti artisti di origami contemporanei provengono dall’Europa.

A loro va il merito di aver portato la pratica dell’origami su tutt’altro livello artistico, ottenendo delle vere e proprie opere d’arte in miniatura, grazie all’utilizzo di tecniche e idee innovative. Ad esempio: alcuni, come Gonzalo Garcia Calvo e Mademoiselle Maurice, non utilizzano adesivi o tagli nel loro lavoro; mentre altri, come Cristian Marianciuc, hanno reinterpretato in modo creativo la pratica attraverso tagli strategici, per realizzare interpretazioni di origami surreali.

In Italia sono molti a seguire corsi di origami, ed esistono varie associazioni che se ne interessano. Uno degli artisti più interessanti è sicuramente Makoto, conosciuto col nome d’arte di Codice Bianco. Giapponese, ma vive in Italia, e oltre a proporre corsi dell’arte dell’origami e portare i suoi workshop ad eventi e festival è scultore ed attore cinematografico.

Perchè fare origami

L’Origami è ricerca del bello, inteso come ricerca di forme armoniose ed equilibrate, che permangono nella mente di chi piega consapevolmente; può aiutare a combattere lo stress e l’ansia, ferma il tempo e aiuta a svuotare la mente!

Concentrandosi sul modello che si sta piegando, si giunge ad uno stato di sospensione del pensiero logico e razionale, diminuendo il dialogo interiore, e si porta l’attenzione sul momento che si sta vivendo, valorizzando ogni singolo movimento delle mani ed ogni piega.

Adatto a tutte le età, potrebbe rivelarsi il metodo migliore per migliorare una giornata iniziata con il piede sbagliato!

Origami appesi
La tipica gru giapponese in origami, di buon auspicio
Fonti per Origami l’arte giapponese

My ModernMet, Origami: How the Ancient Art of Paper Folding Evolved Over Time and Continues to Inspire, di Kelly Richman-Abdou, 2017
The Spruce Craft, “A Brief History of Origami”, di Dana Hinders, 2019
Green Me, “Origami, il grande potere terapeutico dell’arte giapponese di piegare la carta”, Redazione, 2021
MILANI, Mauro e NASTASI, Patrizia, “Origami didattico”, Milano, Ediemme, 1986
Origami in Italia – Origami in Italia (codice-bianco.it)
Arti tradizionali giapponesi al Festival dell’Oriente

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[…] all’origami, è molto diffuso anche il furoshiki, vale a dire quella pratica che regala pacchetti regalo per […]

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