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Case giapponesi tradizionali

case tradizionali giapponesi zen

Ormai in Giappone, specialmente nelle grandi città, sono sempre più comuni i moderni appartamenti o palazzi costruiti in stile occidentale/americano, che favoriscono diversi vantaggi a scapito delle case giapponesi tradizionali che stanno, purtroppo, registrando una drastica diminuzione, come un grande beneficio economico e, naturalmente, la necessità di sfruttare al massimo lo spazio nelle città sovrappopolate.

Inoltre, un altro importante punto a sfavore delle case tipiche giapponesi è senza dubbio il materiale con cui sono costruite: il legno. Costruire intere abitazioni di legno per tutta la popolazione giapponese consisterebbe in un enorme costo in quanto ogni abitazione necessiterebbe di continui rinnovamenti e ristrutturazioni almeno ogni 30/50 anni.

Gli elementi tradizionali

Vi sono determinati elementi presenti in tutte le abitazioni tradizionali giapponesi. I più importanti e presenti sono sicuramente:

Tatami in una dimora giapponese
Il tatami di una casa giapponese tradizionale

Il genkan, il tipico ingresso, presente anche nelle case giapponesi moderne. Esso è considerato la prima vera stanza della casa e comprende una piccola area allo stesso livello dell’esterno dove lasciare le scarpe. Queste ultime, infatti, vengono riposte in un apposito armadietto, chiamato getabako, o semplicemente al termine del genkan, ovvero uno scalino che porterà al piano leggermente rialzato dell’abitazione, con la punta rivolta verso l’esterno.

Il tatami, particolarmente utilizzato nelle camere da letto o nei salotti. Si tratta di una particolare pavimentazione realizzata con un telaio di legno solitamente rivestito da paglia intrecciata e pressata, che rende il pannello morbido e flessibile. Data la composizione completamente naturale del tatami, questo tende a cambiare colore con il passare degli anni e con l’esposizione al sole (mutando di solito da un verde ad un marroncino chiaro). In questi casi vi sono professionisti che con appositi strumenti riescono a separare il tatami dal pavimento, voltarlo e ricucirlo nuovamente.

I fusuma, cioè le porte scorrevoli talvolta presenti anche nelle case più moderne, costituite da una struttura lignea ricoperta da una particolare carta di riso, oppure stoffa, che scorre su delle rientranze accuratamente realizzate nel pavimento e nel soffitto. A seconda della disposizione delle stanze, i fusuma permettono di modificare l’interno della propria abitazione in maniera molto flessibile. Ad esempio, aprendo tutte le porte scorrevoli si può ricreare in una normale casa un fantastico effetto “open space”, tuttavia vista la loro composizione non garantiscono né abbastanza privacy né sicurezza visto che non possono essere chiuse a chiave.

Giardino giapponese
La parte esterna di una casa tradizionale

Il kotatsu, un piccolo tavolo quadrato e basso sul quale poggia una coperta molto ampia. Nella parte sottostante del tavolino si trova una fonte di calore e la coperta permette di coprirsi fino a metà busto, senza disperdere il calore emanato dal calorifero. Questo rende il kotatsu la miglior fonte di calore nelle case tradizionali giapponesi, specialmente quando non erano ancora stati progettati gli impianti di riscaldamento.

I ranma, pannelli rettangolari in legno interposti tra il soffitto e i fusuma. I ranma sono intagliati manualmente con motivi particolari con lo scopo di far passare la luce e di far areare al meglio le stanze. Oltre che nelle stanze interne, possono essere posizionati anche sulle pareti esterne dell’abitazione o al di sotto dei cancelli d’ingresso più importanti. La maggior parte dei ranma è fissa, ma ne esistono anche a scorrimento, chiamati shoji-ranma, utilizzati soprattutto nella decorazione dei castelli e dei templi.

I tokonoma, una piccola alcova rialzata e decorata con pergamene, statuette religiose o composizioni floreali; spesso, di fronte vi sono alcune sedute chiamate kamiza, realizzate per la meditazione davanti alla composizione religiosa. Chiamate anche “angolo zen”, i tokonoma sono una delle parti più importanti delle abitazioni giapponesi, costantemente abbellite e rinnovate.

Il futon, il tipico materasso giapponese. Il futon tradizionale ha un’imbottitura di solo cotone, anche se al giorno d’oggi si trovano arricchiti con materiali quali lana vergine, fibra di cocco e lattice naturale. In realtà con il termine futon si indica l’insieme di due elementi: shikibuton e kakebuton. Il primo è il materasso vero e proprio che poggia direttamente sul pavimento, mentre il secondo è la coperta imbottita. Quest’ultima non si rimbocca ed essendo più ampia della superficie del shikibuton poggia per pochi centimetri sul tatami. La particolarità di questo tipo di materasso è che è possibile piegarlo facilmente per riporlo in appositi armadi chiamati oshi-ire. Questa pratica è molto diffusa in Giappone per ottimizzare l’uso degli spazi: in questo modo è possibile sfruttare la casa in maniera più versatile. Inoltre, dormire su questa tipologia di materasso ha diversi benefici, primo di tutti il comfort elevato dato dal buon sostegno della colonna vertebrale;

Esterno-di-una-casa-tradizionale-giapponese-con-il-caratteristico-engawa
Esterno di una casa tradizionale giapponese con il caratteristico engawa.

L’engawa, ovvero la parte di pavimento che traccia il perimetro esterno dell’abitazione e consiste in una striscia di legno levigato e liscio che solitamente funge da confine tra il giardino e le mura di casa. Può essere sia interna, quindi assomigliare ad un corridoio che circonda la casa, sia esterna a formare una specie di ballatoio, o una veranda quando le dimensioni lo consentono. Nella versione esterna, nella maggior parte dei casi, sarà il piano superiore o il tetto stesso della casa a fare da protezione in caso di pioggia; il bordo esterno dell’engawa può essere sia “libero” che avere una ringhiera protettiva. Anche se oggi gli appartamenti moderni hanno mandato in disuso questa caratteristica, l’engawa si trova praticamente in tutti i templi e nelle case storiche di tutto il Giappone.

Lo stile delle case tradizionali

Le abitazioni tradizionali giapponesi sono costruite e decorate con uno stile minimalista e semplice, con elementi naturali per sottolineare l’armonia con la natura, elemento presente anche nella costituzione dei giardini, considerati veri e proprio luoghi meditativi, strutturati in modo da rappresentare la perfetta simbiosi tra uomo e natura. Inoltre, le case tradizionali sono disegnate dall’interno verso l’esterno, in modo tale che quest’ultimo si evolva dal disegno della distribuzione interna piuttosto che essere concepito per adattarsi a un rigido schema o a forme geometriche prestabilite.

Una-casa-giapponese-immersa-nella-natura

Nella casa giapponese è evidente lo sforzo intellettuale e spirituale volto al processo di semplificazione, al fine di eliminare tutto ciò che non è essenziale in omaggio alla bellezza delle cose umili, poco appariscenti e modeste. È altresì evidente la ricerca di ampiezza e spaziosità in spazi volutamente piccoli, mentre l’uso di materiali leggeri, fragili, temporanei rimanda a valori eterni.

L’interno dell’abitazione non è concepito per proteggersi dalla natura ma per integrarsi con essa in piena armonia ed equilibrio. Minimalismo e semplicità sono le caratteristiche che la filosofia zen ha trasmesso ai tradizionali interni giapponesi.

FONTI per le Case giapponesi tradizionali

Gli elementi tipici di una casa giapponese, di Associazione Ochacaffè
Watabi, Case giapponesi tradizionali: come si vive in Giappone, di Matteo Marchetti
Arpel, 11 elementi che non possono mancare in una tipica casa giapponese
Sonia Piazzini Architetto, La casa giapponese: minimalismo e semplicità, di Sonia Piazzini
Comfort food giapponesi a base di riso – di Elena Santella

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