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Vivere in Giappone

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Moltissimi fan del Sol Levante sognano un giorno di andare a vivere in Giappone e lavorare lì. In questo articolo proviamo a dare delle informazioni realistiche su come entrare in questo Paese per rimanerci legalmente a lungo termine.

Quelle che seguono sono informazioni generali, ma è sempre bene tenersi aggiornati collegandosi al sito del Ministero degli Affari Esteri Giapponesi o a quello dell’Ambasciata giapponese in Italia.

Vivere in Giappone? Difficile ma non impossibile.

Kanako Suzuki

Partiamo dalla burocrazia: quali documenti servono a uno straniero per lavorare in Giappone?

Per entrare nel paese ci sono diversi tipi di visto.

Visto turistico

Con questo documento si può ovviamente entrare in Giappone per visitarlo, ma non è possibile lavorare. È bene ricordare che in questo paese non c’è la concezione del lavoro in nero e ci sono leggi molto severe. Le ditte non assumono persone che non hanno il tipo di visto adatto, e questo deve essere rilasciato dall’ambasciata giapponese del proprio paese prima di arrivare in Giappone. Con questo visto potete rimanere fino a 90 giorni al massimo. Non provate ad uscire e rientrare dopo qualche giorno, potrebbero fermarvi e rispedirvi a casa.

Visto di studio

Con il visto turistico non si può lavorare, ma col visto di studio sì. Se uno straniero va in Giappone per studiare la lingua giapponese, gli è permesso lavorare part-time  – e se frequenta l’università può lavorare fino a 28 ore alla settimana. È sempre possibile ottenere un visto di studio (dietro prova di iscrizione ad una scuola di lingue) e se volete trovare lavoro non servirà prova di esperienza specifica né un garante. Con questo visto sarà possibile ottenere un posto ad esempio come commesso o cameriere.

lavorare in ufficio in Giappone
Visto di lavoro

È il più difficile da ottenere: bisogna infatti avere un minimo di 10 anni di esperienza lavorativa  in un campo specifico, oppure una laurea in quel settore. Se con l’esperienza e/o il titolo di studio adatto siete riusciti ad ottenere un contratto con una ditta giapponese, allora probabilmente riuscirete ad ottenere anche il visto di lavoro, perché l’azienda che vuole assumervi farà da garante e potrà richiedere all’ufficio immigrazione di rilasciarvi il visto. Tenete presente che la cosa ha un certo costo e richiede tempo, quindi bisogna esserne meritevoli.

Al contrario del visto di studio, il visto di lavoro viene rilasciato solo per lavori specifici. Se puntate a un posto da segretaria, commesso, cameriere, difficilmente otterrete il visto di lavoro. Per ottenerlo serve essere specializzati in qualche settore, ad esempio se siete cuochi, insegnanti di lingua italiana, ingegneri, architetti, avvocati ecc.

Se avete ottenuto un visto di lavoro specifico per un settore non è più possibile cambiare lavoro. Per esempio se l’avete richiesto in qualità di insegnante di inglese, poi non potete cambiare ed andare a lavorare in banca: sarà necessario richiedere un altro visto. Per lavorare in Giappone dovrete insomma sottostare a molti vincoli legali e burocratici.

Visto di famiglia

Nel caso abbiate un partner giapponese, col matrimonio è possibile richiedere un visto di famiglia, che permette di vivere e lavorare in Giappone. Però attenzione: ottenere la nazionalità giapponese è quasi impossibile.

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