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Dopo Gundam e prima di Evangelion

Il Robot giapponese Patlabor

Negli anni ‘80 lo stile real mecha si afferma e diventa la norma. Il periodo dopo Gundam e prima di Evangelion è ricco di personaggi memorabili e storie mozzafiato.

Le novità ovviamente non spazzano via il passato ma lo contaminano, così nascono serie con influenze nagaiane ma nello stile realistico iniziato da Gundam. Tra tutte ecco qualche esempio che si distingue dagli ormai soliti schemi narrativi.

Dancougare (God Bless The Machine Dancouga)

L’anime esce nel 1985. Questo anime, seppur tornando alle origini nagaiane con un banale “terrestri vs invasori”, punta tutto sullo scardinamento di numerosi topos.

La fusione finale delle 4 Cyber Bestie nel Dancouga avviene solo a metà serie e verrà usato molto sporadicamente dato che il suo enorme potere lo rende superiore a qualsiasi avversario.

Perciò qui i singoli componenti hanno un ruolo attivo e non esistono solo per comporre il super robot.
Oltre alla musica, il divino e le religioni cristiana e maoista sono elementi centrali nella storia.

Patlabor (Polizia Mobile Patlabor)

E’ un cartone del 1988, e in realtà è molto più di un anime. Patlabor è un progetto multimediale che comprende OAV, action figure, videogiochi e film live action. Questa serie robotica non parla di combattimenti tra mecha, ma si concentra più sulla vita quotidiana al tempo dei mecha.
Ogni aspetto è super realistico, dalle macchine alla psicologia dei vari personaggi. Quest’ultimo aspetto prende talmente il sopravvento che i robot risultano quasi in secondo piano, si arriva ad un intera puntata senza robot che si concentra su un banale mal di denti.

L’anime è talmente realistico che troviamo delle incursioni di realtà nelle puntate come quando, nel episodio 15, Noa Izumi racconta di essere rimasta sveglia tardi per vedere le repliche della serie Kido Senshi Gundam, in onda in quel momento in Giappone.
Da non perdere il film Patlabor 2 the Movie scritto e diretto da Mamoru Oshii (famoso per Ghost in the Shell).

Gunbuster! Toppu Wo Nerae

Sempre nel 1988 esce la prima delle 6 OAV di Gunbuster! Toppu Wo Nerae, esordio di Ideaki Anno alla regia che, subito, si fa notare per quelle caratteristiche che lo faranno spiccare nel mondo dell’animazione.
L’anime è incentrato completamente sulla protagonista Takaya Noriko, la seguiamo dall’addestramento sulla Terra per diventare pilota fino al combattimento finale a bordo del mecha componibile Gunbuster.

Passiamo così dai primi episodi dal gusto shojo scolastico al puro shonen mecha con un finale degno dei migliori Ghibli! Come Tomino per Gundam, Anno si rifà al classico romanzo di fantascienza Star Ship Trooper del ’59, soprattutto per il design degli alieni: un incrocio tra l’insetto e il mollusco. Esseri in continua evoluzione e dal comportamento a dir poco infestante.

Ideaki Anno introduce un nuovo elemento nella narrazione che condizionerà tutta l’opera: il tempo. Nell’anime una delle priorità del genere umano è di far evolvere rapidamente la tecnologia per poter sconfiggere nel minor tempo possibile il nemico e poter sopravvivere. Esiste una scadenza, cioè il tempo impiegato dagli alieni per raggiungere la Terra.
Gunbuster è il primo manga che tratta della dilatazione temporale in maniera realistica, affronta cioè la teoria di Einstein sulla relatività. Tutto il finale dell’anime si poggia su questa teoria. Cosa succederebbe ad un pilota di un robottone sparato alla velocità della luce tramite un wormhole a combattere in un’altra galassia…se soppravivesse…

Ideaki Anno

Ma oltre ad essere un regista Anno è anche un otaku e in quest’opera lo dimostra subito:
Il titolo e la parodia del’anime Ace wo Nerae (Jenny la tennista).
Nel 5° episodio si possono notare sulle pareti di una stanza i poster di Tonari no Totoro e Kaze no tani no Nausicaa.
Gunbuster è il primo anime a far vedere in continuo movimento i seni femminili, pratica oggi chiamata Gainax Bounce o BustGunner.

Prima di Gunbuster Anno ha fatto parte del team di animatori di Macross, in seguito ha lavorato con Miyazaki su Nausicaa e la Valle del Vento nel 1984. Dopo quest’esperienza fonda la Gainax e ne diviene il sakkan (direttore dell’animazione), e poi regista principale.
Il sensei Anno qualche anno dopo, come aveva fatto Tomino nel 1979, ci traghetterà verso una nuova era della saga dei Mecha…

DISEGNI A CURA DI:

Progetto Robotmadness: https://www.facebook.com/ruggine610/
Disegni: Riccardo “Ruggine” Pieruccini Website: https://www.ruggine.info/
Colori:  Daniele Rudoni Website: https://www.danielerudoni.com/

Link

Il padre di Gundam, Yoshiyuki Tomino
Il re dei robottoni, Go Nagai
Il medioevo dei robot giapponesi
Un mecha classico: la serie Macross
La storia dei manga secondo Ochacaffè

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