
Oda Nobunaga (織田•信長) fu un potente feudatario (daimyō) e comandante militare che tentò di unificare il Giappone, riuscendo ad ottenere gran parte del controllo dell’isola Honshū. Viene considerato uno dei tre unificatori del Paese assieme Toyotomi Hideyoshi e Tokugawa Ieyasu. Guerriero e mecenate, Oda Nobunaga è uno dei padri del Giappone moderno.
Il carattere di Oda Nobunaga
Le battaglie di Oda Nobunaga sono ricordate soprattutto per la loro violenza e per la spietatezza con cui il suo esercito infieriva sui vinti, combattenti e civili. Si dice che facesse bruciare vivi i nemici, usati come monito e avvertimento per gli oppositori. Inoltre puntò sulla specializzazione e la professionalità dell’esercito, assegnando incarichi e promozioni su base meritocratica, ignorando le regole di nobiltà e le relazioni familiari (seguite invece dagli eserciti feudali del tempo). Infatti Toyotomi Hideyoshi, di umili origini, divenne prima uno dei suoi generali e poi il suo successore.
Sul piano economico dimostrò grande competenza, sviluppando i castelli come perno dell’economia locale, costruendo strade tra le varie aree per agevolare i traffici commerciali e lo spostamento degli eserciti. Avviò la liberazione dei mercati e delle corporazioni chiamate rispettivamente rakuichi e rakuza, con la rottura dei monopoli commerciali. Potenziò i traffici internazionali con i paesi del sud-est asiatico, sviluppò anche leggi che prevedevano casi di esenzione fiscale e regolamentò la contrazione di debiti.
Oda Nobunaga il mecenate

Grazie alla ricchezza accumulata nel temp,o finanziò varie forme d’arte e fece costruire meravigliosi giardini e castelli come il castello di Azuchinei pressi del lago di Biwa vicino a Kyōto. Il castello sfortunatamente andò in seguito distrutto nel 1585. Si dimostrò molto interessato alla cultura europea: collezionò opere d’arte, armi e armature occidentali, e viene considerato uno dei primi giapponesi ad aver indossato abiti europei.
Sostenne i missionari gesuiti, tanto da far costruire nel 1576 nei pressi di Kyōto la prima chiesa cattolica del Paese come mossa politica contro i monaci buddhisti. Non accettò mai nessuno dei titoli che gli furono offerti, anche se 1574 venne nominato Dainagon (ovvero Primo Ministro della Corte Imperiale) e nel 1576 ebbe il titolo di Udaijin (Ministro della Destra Imperiale), rimase sempre il daimyō di Oda, ma questo non gli impedì di essere un’autorità indiscussa del Paese introducendo importanti cambiamenti.
La gioventù di Oda Nobunaga
Nato il 23 giugno 1534 nella città di Nagoya gli fu dato il nome Kippōshi. Era il legittimo successore in linea diretta del signore feudatario, ma durante gli anni della gioventù ebbe l’appellativo di Owari-no-Ōutsuke (ovvero il grande matto di Owari) a causa del suo comportamento bizzarro e poco onorevole. Si racconta che al funerale del padre abbia dato in escandescenze comportandosi in modo deplorevole, alienandosi ancora di più parte dei componenti della famiglia Oda (Oda-shi) che già nutrivano nei suoi riguardi poca stima.
L’età adulta
Alla morte del padre, poco più che diciassettenne, radunò i suoi fedelissimi e soppresse tutti i membri della sua famiglia che gli erano ostili. Inoltre riuscì ad eliminare gran parte della famiglia Shiba, venendo poi in possesso del castello di Kiyosu nella prefettura di Aichi. Nel 1560 si svolse una delle sue più importanti battaglie, detta Okehazama-no-tatakai, dove mostrò tutta la sua abilità di comandate. Sconfisse il più potente daimyō del Giappone Orientale Imagawa Yoshimoto. Ottenuta un’alleanza con il reggente della famiglia Imagawa, successivamente strinse un patto con colui che passerà alla storia come Tokugawa Ieyasu. Nella battaglia Inabayama-jō-no-tatakai nel 1563 sconfisse la famiglia Saitō, signori della Mino-no-kuni prendendo il possesso della provincia che corrisponde all’attuale Gifu.
Nel 1568 Ashikaga Yoshiaki si recò da Oda Nobunaga per chiedergli di prendere possesso di Kyōto, visto che di fatto nominato shōgun, non era neppure riuscito ad entrare nella città. Così colse l’occasione di avere insieme la Capitale e lo shōgun come suo alleato, accettò la richiesta e iniziò la battaglia. Da lì a poco Ashikaga Yoshiaki fu proclamato 15° shōgun e quando offrì a Oda Nobunaga la carica kanrei (rappresentante dello shōgun) questi rifiutò. Il loro rapporto divenne difficile, anche se nel corso di alcune battaglie erano comunque alleati.
I successi militari
Nelle successive battaglie di Anegawa-no-tatakai, svoltesi nel 1570, sconfisse due clan che gli erano ostili: Azai-shi e Asakura-shi. Già al termine della Nagashino-no-tatakai nel 1575 era riuscito ad ottenere una buona parte dell’isola Honshū. Dopo numerose vittorie che lo stavano portando sempre più verso il suo obbiettivo, nel 1582 condusse la sua ultima battaglie Tenmokuzan-no-tatakai. Al termine di un lungo combattimento costrinse Takeda Katsuyori alla resa; la battaglia si concluse con il Seppuku di quest’ultimo, mettendo di fatto fine al combattimento.
L’incidente di Honnō-ji-no-hen è invece l’episodio che mise fine alla vita del potente daimyō e si verificò il 21 giugno 1582 a causa del tradimento del suo generale Akechi Mitsuhide. Quando Oda Nobunaga fu assediato nel tempio omonimo nei pressi di Kyōto, privo dei suoi uomini che erano impegnati al fronte, fu costretto al Seppuku non prima che il tempio di Honnō fosse dato alle fiamme per suo volere dal un suo fedelissimo soldato Mori Ranmaru. Questo per impedire che i traditori potessero reclamare la sua testa, ma il suo corpo non fu mai ritrovato tra le macerie del tempio dando adito a una vasta gamma di leggende popolari.

La morte
Oda Nobunaga morì all’età di 48 anni, al culmine del suo potere, e con lui morì il sogno di unificare il Giappone. Tale sogno verrà poi realizzato dopo 21 anni di spartizione delle province e di sanguinose guerre. L’unificazione mise di fatto fine al periodo Sengoku-jidai (1467-1603), al termine del quale iniziò il periodo Edo (1603-1868) sotto la guida della famiglia Tokugawa che governò il Paese unificato per 265 anni.
La sua figura compare frequentemente nella narrativa, negli anime, manga, videogames e film. Generalmente viene descritto con una natura malvagia o anche demoniaca, sebbene alcune opere lo ritraggano in una luce più positiva.
Un altro eroe e prode guerriero giapponese fu Saitō Musashibō Benkei, noto come Benkei . A differenza di Nobunaga però, Benkei viene ricordato non come un sanguinoso guerriero ma come un eroico combattente, generoso e altruista.
いいえ、とんでもないです 「マントラとして、人生哲学」しかし、しかし。。。記事は私によって書かれました。但し、ステキな夕べを過ごしてくださいね。
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