Tra i tipi di divinazione più popolari in Giappone, abbiamo sicuramente la divinazione dei tarocchi giapponesi, una forma di cartomanzia. La cartomanzia (toranpu uranai トランプ占い) è una tecnica di divinazione derivante dall’Occidente che consiste nell’interpretare i tarocchi, ovvero specifici mazzi di carte.
In Giappone esistono diverse categorie di carte, chiamate karuta カルタ(dal portoghese carta). Vi sono più di 200 tipi di deck diversi, di cui uno dei più utilizzati è il Rider-Waite-Smith Tarot. Molto più che in altri paesi, infatti, in Giappone colpisce la diversità e quantità dei mazzi di carte tarocchi. I mazzi sono stati creati sia da professionisti che da appassionati, specialmente dopo il 2000. Importante è la rivista My birthday, molto attiva tra il 1979 e il 2006, che ha promosso la lettura dei tarocchi offrendo articoli dedicati.
Alcune delle principali tipologie di carte sono: i tarocchi d’ispirazione (reikan tarotto 霊感 タロット), spirituali (supirichuaru tarotto スピリチュアル タロット), occidentali (seiyou tarotto 西洋 タロット) e orientali (touyou tarotto 東洋 タロット). La maggior parte dei mazzi sono composti da 78 carte, divise in due set. Abbiamo i major arcana, rappresentanti principi iconici o archetipi, e i minor arcana.
Le figure dei tarocchi giapponesi
La grande attività creativa legata alla divinazione dei tarocchi giapponesi ha fatto sì che si creassero nuove figure delle carte, o che quelle tradizionali venissero trasformate. Difatti, dalle iconografie tipiche europee si è passato, soprattutto nell’ultimo decennio, a forme ibride di carte che incorporano tradizione e innovazioni moderne. Si tratta non di semplice appropriazione, ma di adattamento e rielaborazione di simboli e significati per renderli più facilmente interpretabili al pubblico nipponico.
Un grande esempio è quello dell’immagine della “High Priestess”, “La papessa”, una delle iconografie più importanti dei tarocchi francesi e italiani. In Giappone tale figura religiosa non esiste, ma volendo comunque mantenere l’idea di una forte personalità femminile, viene spesso sostituita con la figura di Himiko. Himiko è una figura storica, definita la principessa del primo stato giapponese, conosciuta sia come leader politico che come shamana.
Molto interessanti sono poi alcuni deck popolari oggi che riprendono aspetti della tradizione giapponese, tra cui gli yokai, creature soprannaturali appartenenti alla mitologia. O anche forme del Bodhisattva, oppure entità mitologiche-storiche spesso tratte dal Kojiki (una delle cronache più antiche della storia giapponese). D’altra parte, con lo sviluppo del mercato di manga e anime, non mancano le carte raffiguranti personaggi di serie popolari, come Pokémon, Evangelion, Gundam o anche Hello Kitty. Molte di queste figure richiamano un aspetto animalesco.
La divinazione dei tarocchi giapponesi e le donne
La popolarità delle carte dipende in gran parte dall’estetica che le contraddistingue e che le rende più appetibili al pubblico femminile. Le principali consumatrici e creatrici di tarocchi sono infatti giovani donne, le più appassionate delle quali spesso hanno più mazzi che conservano con cura. Esistono veri e propri riti purificatori, forse richiamanti la purificazione rituale tramite l’acqua (misogi 禊), concetto shinto. I riti sono sia per il deck stesso che per chi lo sta usando. Le carte vengono considerate shinsei 神聖, sacre. Esistono anche altri oggetti che si crede possano amplificare l’esperienza della lettura se messi vicino alle carte. Libri, pietre, sfere di cristallo, olii o candele sono alcuni esempi. Ogni “tarotto sensei” può usufruire di oggetti specifici che rendono la propria attività di lettura unica.
La popolarità tra le donne dipende fortemente dall’estetica a cui le carte si adattano. Questa richiama il concetto di kawaii かわいい (carino), caratteristico della cultura di massa del Giappone di oggi. Ciò spiega l’esistenza di moltissimi deck con design ripuliti da ogni possibile messaggio negativo della figura originale. È interessante notare come anche il design “kawaii” femminile è in continuo sviluppo e si sta ramificando in ulteriori sottogeneri.
Il mercato dei tarocchi
L’arte dei tarocchi si è sviluppata con scambi faccia a faccia tra appassionati, ma anche grazie alle nuove applicazioni e siti dedicati. Esistono anche vere e proprie scuole vocazionali specializzate nella formazione di chiromanti. Il grande interesse per i tarocchi ha portato anche alla pubblicazione di romanzi, come Tarotto no goshujin sama di Hirotaka Nanae. Esistono anche dei manga dedicati proprio alle carte, come per esempio Tarotto wouzu di Himuro Nami. Le carte hanno ispirato anche videogiochi, tra cui spicca Let’s Tarot della Nintendo. Sono disponibili anche svariate app che permettono al giocatore di utilizzare tarocchi in formato digitale. In più, i tarocchi usufruiscono dei cosiddetti “booths” automatici, ovvero macchinette presenti nei centri commerciali attraverso le quali ricevere una lettura da “esperti virtuali”.
Che ci crediate o no, secondo le appassionate, le carte offrono un aiuto all’auto-riflessione e consentono un’esplorazione dei propri sentimenti. Affidarsi a una cartomante potrebbe portare cambiamenti positivi nella vostra vita.
Fonti sulla divinazione dei tarocchi giapponesi
MILLER, Laura, “Tantalizing Tarot and Cute Cartomancy in Japan”, Japanese Studies, 31, 1, 2011, pp. 73-91.
MILLER, Laura, “Japanese Tarot Cards”, ASIA Network Exchange, 24, 1, 2017, pp. 1-28.