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Izanami e Izanagi: Viaggio nell’Oltretomba

statua-inferno

Vi ricordate del mito di Izanami e Izanagi, le divinità che, secondo la leggenda, hanno creato il Giappone?
Nell’articolo precedente ci eravamo lasciati con la tragica morte di Izanami, sepolta poi sul monte Hiba, e Izanagi che, per riportarla in vita, aveva deciso di addentrarsi nel regno dell’Oltretomba, lo Yomi-tsu Kuni. 

Izanami e Izanagi, di Utagawa Hiroshige
Stampa di Utagawa Hiroshige rafficurante le divinità Izanami e Izanagi

L’OLTRETOMBA

Izanagi, incapace di continuare a vivere senza la propria compagna, prese l’incauta decisione di entrare nello Yomi, spesso chiamato anche Ne-no-kuni, il Paese delle Radici, o Soko-no-kuni, il Paese degli Abissi. 

Il dio proseguì la sua ricerca nell’Oltretomba, un luogo buio e ostile in cui regnava l’oscurità più totale, senza abbandonare mai le speranze. Quando finalmente trovò la sua sposa, era ormai troppo tardi: Izanami aveva già mangiato il cibo dell’Oltretomba ed era ormai inesorabilmente legata a quella terra, impossibilitata a tornare nel mondo dei vivi.

Fotografia di una caverna, simile all'atmosfera dello TomitsuKuni
É così che possiamo immaginare l’Oltretomba giapponese: una caverna infinita, fredda e buia.

Izanagi, imperterrito e incapace di accettare la realtà, insistette più e più volte, convincendo Izanami a implorare le divinità dello Yomi di fare un’eccezione solo per lei. Alla fine il desiderio di Izanagi venne realizzato: la dea avrebbe potuto fare ritorno sulla terra a patto che lui, durante tutto il viaggio di ritorno, non si fosse mai e poi mai voltato a guardarla in volto. 

Izanami e Izanagi nel viaggio di ritorno

Ma il tragitto era lungo e il dio era impaziente di rivedere la compagna: vinto dalla curiosità accese una torcia poco prima di raggiungere l’uscita dello Yomi. Il volto di Izanami, un tempo bellissimo e dolce, ora era putrefatto e coperto di vermi, il suo intero corpo in decomposizione. Ben presto l’entusiasmo si trasformò in disgusto e terrore e Izanagi, sconvolto, si diede alla fuga, lasciandosi la moglie alle spalle.

Izanami era furiosa, non solo il marito aveva infranto la promessa che le aveva fatto e l’aveva guardata prima di raggiungere l’uscita, ma stava pure fuggendo da lei. La dea si diede all’inseguimento, furibonda, scagliando contro il marito dei demoni per impedirgli di scappare, voleva imprigionarlo nell’Oltretomba insieme a lei.

Izanagi riuscì a raggiungere il mondo esterno e, per impedire alla dea di riportarlo indietro, bloccò con un grande macigno l’ingresso all’Oltretomba. Izanami, imprigionata definitivamente nello Yomi, maledì il marito, giurando che ogni giorno avrebbe ucciso mille persone, fino a quando non sarebbe rimasto più nessuno sulla terra. In risposta lui le disse che ogni mattina avrebbe fatto nascere millecinquecento persone, così che la morte non avrebbe mai prevalso sulla vita

Così nacque il concetto di morte fra gli uomini, e Izanami divenne la divinità del mondo dei morti.

Susanoo no Mikoto, di Utagawa Kuniyoshi
Stampa dell’artista Utagawa Kuniyoshi raffigurante Susanoo no Mikoto

LA NASCITA DI NUOVE DIVINITÀ

Una volta sfuggito al pericolo, indenne e stremato, Izanagi sentì il bisogno di svolgere un rituale purificatore nel fiume Woto, per sbarazzarsi delle impurità dell’Oltretomba: si immerse nel fiume e, dopo essersi tolto le vesti, iniziò a lavarsi. 

Ad ogni suo gesto nascevano nuove divinità, ma le tre più importanti, protagoniste di infiniti racconti e leggende della mitologia giapponese sono: Amaterasu, dea del sole, nata quando Izanagi si lavò l’occhio sinistro, Tsukuyomi, dio della luna, nato quando si lavò l’occhio destro, e Susanoo, dio delle tempeste, nato quando il dio si lavò il naso. 

Si dice che la pratica dell’harai, ossia il rituale shintoista di purificazione che si svolge prima di entrare in un santuario (jinja), trovi le sue origini proprio in questo episodio mitologico. 

Secondo la tradizione la dea Amaterasu si trova alla base della stirpe imperiale: pare che tutti gli imperatori, a partire da Jimmu, il primo, fino ad arrivare a Naruhito, l’attuale sovrano, siano suoi discendenti.

LE PORTE DELLO YOMI 

Si dice che l’ingresso dello Yomi, Yomotsu Hirasaka, si trovi a Matsue, nell’area di Iya. Si tratta di un luogo tranquillo, isolato, dall’aspetto lugubre anche nei giorni più soleggiati, l’atmosfera perfetta per un luogo che si trova al limitare tra il mondo dei vivi e l’Oltretomba. 

Nella zona vi sono numerosi massi di grandi dimensioni e sorge spontaneo domandarsi quale di quelle stia bloccando l’ingresso allo Yomi. Poco distante si erge anche il Santuario di Iya, accanto al quale si trova quello che si dice essere il precipizio che collega all’ingresso dell’Oltretomba.

FONTI su Izanami e Izanagi

Britannica; Izanagi and Izanami
World History; Izanami and Izanagi
Shimane, Home of Japanese Mythology; To the Underworld (Yomi-no-Kuni) and Back
Yomi e Jigoku: inferni giapponesi di Anna Mazzi

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