
“La ragazza del convenience store” è un romanzo di Murata Sayaka, pubblicata in Italia nel 2018 con la traduzione di Gianluca Coci. E’ stato un grande successo, soprattutto in Giappone, tanto da aver vinto il prestigioso premio Akutagawa e aver venduto oltre 700.000 di copie. E’ una storia di tipo realistico che, affrontando delle tematiche molto attuali, scardina alcuni stereotipi legati a questo paese, ma forse ne conferma degli altri.

LA TRAMA IN BREVE
Il libro parla della vita di una donna, Keiko, di 36 anni e laureata, ma che lavora part time in un konbini (abbreviazione di convenience store in Giappone). Non ha messo su famiglia e non ha fatto carriera, che spesso nella società giapponese sono le due scelte standard obbligatorie (e non coniugabili) nella vita delle donne.
Ma Keiko non se ne dispiace, né si sente poco realizzata, perché ama il suo lavoro e la sua routine la soddisfa e la fa sentire al posto giusto. E’ il resto del mondo che se ne dispiace, la famiglia, le amiche, i colleghi, tutti la vedono diversa, quasi deviata. Keiko comunque fin da piccola manifesta degli atteggiamenti che per gli standard della società moderna giapponese (ma anche non) sono considerati “anormali”. E ad un certo punto se ne rende conto anche lei, dagli sguardi dei familiari, dalla vergogna che provoca alle persone intorno a lei.
rientrare negli standard
Keiko si rende conto che è diversa, che il suo modo di pensare e vedere il mondo non ha a che fare con quello delle persone “normali”. E anche se non vuole o non riesce a cedere alle pressioni della società in fatto di carriera e famiglia. Ad ogni modo si sforza come può per rientrare negli standard.
Si innescano così una serie di meccanismi. Uno di questi consiste in una specie di auto-difesa che porta Keiko a “spiare” e copiare parole e modi di comportarsi di chi gli sta intorno. Cerca di imparare a dire e a fare ciò che gli altri si aspettano da lei, come un camaleonte cerca di fondersi al paesaggio che la circonda, ma non sempre con successo. Non si capisce se lo faccia solo per non dar dispiacere alle persone che la circondano, oppure perché ha capito che è la strategia vincente per essere lasciata in pace.
Le relazioni umane non sono così importanti per la protagonista, la vera relazione che davvero conta per Keiko è quella tra lei e il konbini.
Cosa sono i convenience store?
I convenience store giapponesi, o konbini, sono una realtà tutta particolare e sono davvero ovunque. Così onnipresenti che persino chi va in Giappone da turista ben presto impara cosa sono e come funzionano. Sono aperti anche di notte e sono una parte importante della quotidianità giapponese. Il commesso tipico è probabilmente un giovane studente universitario o un giovane straniero.
La stessa Murata Sayaka per lungo tempo ha lavorato come commessa in un konbini prima di scrivere questo libro.
Vendono un po’ di tutto, dalle riviste al cibo preconfezionato, bibite e snack di ogni genere, ma ci si possono anche pagare le bollette o ritirare soldi dagli ATM, insomma un piccolo mondo a sé stante. Ed è proprio così che lo vede e lo vive Keiko. Il konbini è il suo mondo, la sua “comfort zone”.

Tematiche toccate e critica alla società moderna
Nonostante il mondo del konbini sembri piccolo e insulso, in verità le tematiche toccate sono molto varie, profonde, e spesso applicabili al mondo moderno in generale, non solo al Giappone. La tematica che fa da filo conduttore ovviamente è l’omologazione (la cui negazione porta all’alienazione) e l’accettazione della propria “diversità”, che sfida la società con il suo standard imposto, portando invece alla vera autorealizzazione.
Ci sono molte critiche mosse alla società nella ragazza del convenience store, soprattutto la pressione che essa mette sulla vita delle donne giapponesi. Questi spesso devono decidere se seguire la strada della famiglia o della carriera, se nessuna delle due fa per te sei considerata un fallimento, o quantomeno strana. Questo si ricollega a un altro problema molto sentito in Giappone ovvero quello del calo delle nascite. Ciò fa diventare ancora più pesante la pressione sui giovani, dato che il governo spinge affinché ci si impegni a creare una famiglia, quasi fosse un dovere più che un piacere.
Conclusione
La ragazza del convenience store si legge facilmente e velocemente, anche perché è abbastanza breve, e non è diviso in capitoli. E’ una storia moderna, con un punto di vista nuovo e interessante che probabilmente non vi lascerà delusi, arricchendo la conoscenza del Giappone senza stereotiparla. La condizione della donna è un tema comune in molte storie giapponesi, dal classico manga Lady Oscar al recentissimo anime Aggretsuko.
Fonti e link
Waterstones, recensione e critica a Convenience Store Woman
Mangialibri: articolo di Andrea di Carlo
Letteratura giapponese dal sito Ochacaffè
Letteratura giapponese dal sito K-ble Jungle
[…] La condizione della donna è un tema comune in molte storie giapponesi, dal recentissimo anime Aggretsuko fino al romanzo La ragazza del conveniente store di Murata Sayaka. […]