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Santuario di Itsukushima

portale-shinto-itsukushima

Oggi ci allontaniamo dalla vita indaffarata di Tokyo ed esploriamo il sud del Giappone, verso la prefettura di Hiroshima. Più nello specifico parliamo dell’isola nel mare interno di Seto e del meraviglioso Santuario di Itsukushima, al di fuori del tempo e dello spazio, che si può raggiungere solo prendendo un traghetto.

IL SANTUARIO ITSUKUSHIMA

Una volta saliti sul battello alla volta dell’isola, ben presto vedrete davanti ai vostri occhi un enorme portale rosso, che “galleggia” tra i flutti del mare. É così che Itsukushima dà il benvenuto ai turisti che, in attesa di approdare, si affacciano curiosi. L’isoletta che appare davanti ai nostri occhi, Itsukushima, ha dato il nome al celebre santuario Shintoista che ospita, ma forse ora è meglio nota come Miyajima (宮島), letteralmente l’isola del tempio. Si può quindi dire che ora deve il suo soprannome alla sua attrazione principale! 

Un cerbiatto sulla riva dell'isola di Itsukushima
Un cerbiatti passeggia liberamente lungo la riva dell’isola di Itsukushima!

Il santuario Itsukushima (厳島神社, Itsukushima Jinja), collocato in un piccolo golfo, è luogo sacro per lo shintoismo sin dai tempi più antichi. É stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO nel 1996 e include l’isola stessa così come la parte di mare che si estende davanti al santuario. Più nello specifico l’area comprende diciassette edifici e altre tre strutture esterne, per un totale di due santuari (il complesso Honsha, che va a comporre il santuario principale, e il complesso Sessha Marodo, un secondo santuario) ai quali si vanno poi ad aggiungere una serie di strutture ausiliarie e la zona boschiva attorno al monte Misen.

Come mai è così famoso?

L’intero santuario, così come il torii scarlatto, è unico nel suo genere: è stato costruito sull’acqua grazie ad una serie di strutture a palafitta, dando quindi l’impressione di fluttuare tra le onde. Una serie di sentieri conducono al piccolo golfo, i visitatori possono godere di una vista incantevole mentre si dirigono verso il santuario che a sua volta include una sala delle preghiere, una sala principale e addirittura un palco per spettacoli di noh, tutti interconnessi tra loro da passerelle in legno supportate da pilastri. 

Si tratta di un luogo di grande importanza, sia religiosa che spirituale, basti pensare che il Monte Misen, la cima più alta dell’isola, veniva venerato dagli abitanti del luogo sin dal VI° secolo. 

Portale di Itsukushima
Il portale si trova poprio davanti al santuario!

Tutti gli edifici sono stati organizzati in modo armonioso componendo uno scenario basato su tre elementi principali: l’architettura, creazione dell’uomo, in posizione centrale, il mare in primo piano, e le montagne sullo sfondo. Questa configurazione estetica bilancia aspetti culturali e naturali, diventando la manifestazione fisica della venerazione della natura da parte dell’umanità, è stata riconosciuta come standard Giapponese di bellezza. Il santuario di Itsukushima ci fornisce così importanti indizi per comprendere questo aspetto dell’espressione religiosa Giapponese.

Dato che l’esperienza del Santuario di Itsukushima è strettamente connessa alle maree, è consigliato informarsi in precedenza sulle tempistiche della marea, per poter ammirare il santuario con l’acqua alta, ossia nel suo massimo splendore!
Una nota positiva sull’acqua bassa è che, in questi casi, si può raggiungere a piedi il portale e ammirarlo a distanza ravvicinata…

LA STORIA DEL SANTUARIO

Si dice che le tre divinità venerate nel santuario di Itsukushima siano nate quando Amaterasu Ōmikami (dea del sole) e suo fratello Susanoo-no-mikoto, una volta giunti all’Alta Pianura Celeste (高天原, takamagahara), fecero una promessa utilizzando un gioiello e una spada. Ichikishimahime-no-mikoto, Tagorihime-no-mikoto e Tagitsuhime-no-mikoto vengono venerate sin da allora in quanto divinità custodi della famiglia imperiale, guardiane della nazione e protettrici dei navigatori. 

La leggenda prosegue, narrandoci che le tre, dopo essere nate, andarono alla ricerca di un luogo in cui stabilirsi. L’allora governatore dell’isola Saeki no Kuramoto, dopo aver ricevuto la previsione di un oracolo prese la decisione di condurre i tre kami sull’isola e di dedicare loro un santuario “dove la marea ha alti e bassi”. Pare che corresse l’anno 593, proprio quando l’Imperatrice Suiko salì al trono.

Pagoda a cinque piani, Itsukushima
La pagoda a cinque piani del Santuario di Itsukushima

Nel 1168 il leader militare Taira no Kiyomori, un grande sostenitore del santuario, lo fece ricostruire in stile shinden-zukuri, uno stile architettonico che caratterizzava le residenze della nobiltà dell’epoca, sempre più interessata a far visita a Itsukushima. Il nuovo santuario venne poi dedicato allo stesso clan dei Taira.

Dopo il regime dei Taira, che aveva portato lo stile architettonico di Kyoto fino al santuario, sarà il clan Ashikaga a patrocinarlo nel Periodo Muromachi (室町時代, Muromachi Jidai), passando poi l’incarico ai clan Ōuchi e Mōri durante il Periodo degli Stati Combattenti (戦国時代, Sengoku Jidai).

RESTAURI

Da giugno 2019 il celebre torii galleggiante è stato restaurato, per favorire i lavori è stato creato temporaneamente un ponte. Anche l’area ad est del santuario è stata restaurata.

FONTI per il Santuario di Itsukushima

Unesco; Itsukushima Shinto Shrine
Japan Guide; Itsukushima Shrine
GoAsia; Giappone – Il meraviglioso santuario giapponese di Itsukushima
Itsukushima Jinja; Enshrined Deities and History
Foto torii e cerbiatto Anna Mazzi

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