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Mostre giapponesi al Festival dell’Oriente

oriente mostre 6

Una breve presentazione delle mostre giapponesi che troverete al Festival dell’Oriente a Padova, nei padiglioni della fiera. Se siete interessati anche a lezioni e workshop, consigliamo quelli di Associazione Ochacaffè:

Sabato 7 dicembre: Scrivere la lingua giapponese: alfabeti e ideogrammi, primi passi in una lingua così diversa quanto affascinante. Per principianti. In collaborazione con www.scuolamulino.it
Domenica 8 dicembre: Lavorare in Giappone: possibilità di lavoro a Tokyo o Kyoto, quali sono i visti e le possibilità. A cura di www.cultura-giapponese.it
Venerdì 13 dicembre: Vacanza studio in Giappone una esperienza per una settimana o per un anno. Come scegliere luogo e durata. Lezione patrocinata da www.cultura-giapponese.it
Sabato 14 dicembre: Lingua giapponese: un piccolo viaggio attraverso grammatica e scrittura, e per i più curiosi qualche frase utili come i saluti e i ringraziamenti. Con i docenti di www.scuolamulino.it
 VILLAGGIO GIAPPONESE

Non soltanto delle scenografie, ma uno spazio interattivo, con lo stand di artisti che vi permetteranno di conoscere da vicino arti e tradizioni, e provare in prima persona esperienze come la vestizione del kimono, la cerimonia del tè (cha no yu), lo shodo, gli origami e molto altro ancora. Cercate lo stand dell’associazione giapponese Ochacaffè per chiedere tutto sulla lingua giapponese e su come studiarla in Italia o in Giappone. Fatevi un bel selfie nella riproduzione di un villaggio in stile giapponese, con tanto di laghetto di carpe koi e un giardino zen, e date un’occhiata anche agli spettacoli di musica giapponese sui palchi del festival.

SAKE GIAPPONESE

Volete comprare sake di alta qualità, come non se ne trova nei normali ristoranti all you can eat? Vi piacerebbe informarvi di più su questa bevanda così amata dai giapponesi? Al Festival ci sarà uno stand dove potrete togliervi tutte le curiosità: la Konishi, azienda produttrice di sake da più di 4 secoli!

il sake giapponese di qualità al Festival dell'Oriente
Troverete anche il sake giapponese di qualità al Festival dell’Oriente
TEMPIO ZEN GIAPPONESE

In Fiera di Padova nei weekend del 6, 7, 8 e 13, 14, 15 dicembre potrete scoprire arti tradizionali giapponesi ma anche gli aspetti religiosi e spirituali del Sol Levante. Sarà presente un’area zen, con una scenografia che riproduce un piccolo tempio shintoista.

I templi / santuari shintoisti (jinja) sono i luoghi di preghiera della religione Shintō e sono riconoscibili dai cancelli di ingresso rossi (torii) e dalle spesse corde (shimenawa) appese. Spesso vengono costruiti nei pressi di alberi secolari, cascate naturali, montagne impervie. Anticamente si pensava che questi luoghi fossero dimora dei kami, ovvero le divinità shintoiste.

Il torii è l’antico cancello d’ingresso ai templi shintoisti. Nato come rappresentazione di un’antica leggenda giapponese, ricorda quando la Dea del Sole Amaterasu passò attraverso un torii sacro per lasciare la Terra durante un’eclissi solare e nuovamente quando ritornò, in coincidenza col ritorno del Sole. 

KUTANI WARE – LA CERAMICA GIAPPONESE

Ospite speciale del festival dell’Oriente quest’anno è il Maestro Masayoshi Yoshioka. Yoshioka sensei è tra i più importanti artigiani della ceramica giapponese e le sue opere sono state presentate ed esposte in numerose mostre internazionali in Asia ed in Medio Oriente. Per la prima volta dal suo studio a Kanazawa vi mostrerà le sue creazioni artistiche in ceramica.

artigianato giapponese nelle ceramiche tradizionali
Ceramica artigianale, nelle mostre giapponesi al Festival dell’Oriente
artigianato giapponese del MIZUHIKI

Una novità di quest’anno al Festival dell’Oriente è la Maestra Kana Inami,  fondatrice di Namika. Inami sensei crea meravigliosi mizuhiki, delle opere artigianali fatte con corda intrecciata, inamidita e colorata.  E’ un’artista molto nota nel suo campo, in Giappone ospita allievi da ogni parte del mondo che vogliono imparare il mizuhiki.

DOJO GIAPPONESE DI ARTI MARZIALI

Un dojo giapponese è il luogo di allenamento per le arti marziali giapponesi, dove migliorare sé stessi attraverso movimenti a rituali. La riproduzione di un dojo tradizionale ospiterà dimostrazioni di varie arti marziali, dove potrete anche provare voi in prima persona. È il luogo (jo) dove seguire la via (do), dove si concretizza la perfetta unione tra la mente (zen) ed il corpo (ken).

MOSTRA DI SPADE GIAPPONESI

I guerrieri samurai usavano nelle loro battagli la katana, la tradizionale spada giapponese. E’ diversa dalle spade europee per la forma curva ed il taglio su un solo lato. L’estrazione è il movimento più importante di questo strumento di more. L’elsa allungata permetteva l’utilizzo a due mani, che ancora oggi è il modo di utilizzo tipico per sferrare fendenti. Il tipo di acciao utilizzato e la procedura di forgiatura che i maestri hanno tramandato per secoli ne hanno fatto probabilmente le spade migliori nella storia, alcuni esemplari oggi sono conservati nei musei di tutto il mondo. La forma, la resistenza, nonché le decorazioni, ne fanno dei veri capolavori d’arte.

i samurai giapponesi, cultura tradizionale
Bellezza e forza nella figura del samurai, celebrato nelle mostre giapponesi al Festival dell’Oriente

MIYAMOTO MUSASHI, IL PIU’ GRANDE SPADACCINO GIAPPONESE

Nata nel Giappone feudale e sopravvissuta fino ad oggi come esempio di nobiltà e onore, la figura dei samurai è ancor oggi molto presente in film, animazione, letteratura. Uno dei più conosciuti samurai è Miyamoto Musashi, un ronin (= samurai “free lancer”, senza padrone). Egli ha una storia fatta di onore, coraggio e abilità nel combattimento con la spada che lo hanno fatto diventare una leggenda. La carriera di guerriero si è trasformata, con l’avanzare dell’età, in un percorso di insegnamento, arti e scrittura di opere di successo.

I 47 RONIN

Il mito dei 47 ronin (guerrieri rimasti senza padrone) viene ricordato con la riproduzione di alcune delle tombe di questi guerrieri.  La storia di questi guerrieri è un esempio di onore e vendetta portati fino alle estreme conseguenze: un gruppo di 47 ronin decidono di vendicare la morte del loro signore feudale che 2 anni prima era stato condannato al suicidio rituale per avere reagito ai soprusi del rappresentante dello Shogun. Il gruppo avrà successo, offrendo la testa del rappresentante alla tomba del loro signore, ed affrontando la condanna a morte per tradimento dello Shogun. Il loro atto di coraggio, fedeltà ed onore fu riconosciuto e fu loro concesso di non morire per mano nemica, ma con il Seppuku, l’atto del suicidio rituale. Il Seppuku è una morte volontaria, che preserva l’onore e la dignità di chi lo porta a termine. I loro corpi sono sepolti vicino al loro signore nel tempio Sengaku-ji, ed è meta di un turismo che vuole ispirarsi ai loro valori di onore e fedeltà.

LE ARMATURE DEI SAMURAI E GLI ABITI DELLE DAME

Una mostra di alcune armature di questi guerrieri. I samurai erano abilissimi nel combattimento con la spada, ma erano caratterizzati anche da un rigido codice d’onore che richiedeva fedeltà totale al signore feudale. Erano altresì avvezzi alle arti quali la cerimonia del tè e la calligrafia, usate per liberare la mente. Forma e colore di queste armature ne fanno delle opere d’arte, ma anche uno scudo per proteggere i punti vitali dagli attacchi delle katana avversarie.

armatura del samurai giapponese
Le spaventose ma funzionali armature dei samurai giapponesi

Una delle parti più singolari delle armature è l’elmo, la protezione per la testa. Ha forme sempre diverse e sorprendenti, con ornamenti a forma di corna, mezzelune, e altro. In alcuni casi portavano anche una maschera a protezione e anche per spaventare i nemici, con fattezze che a noi ricordano demoni e diavoli.  

I kimono sono indumenti che anche in Italia conosciamo ed ammiriamo. Indossarli richiede abilità che si imparano solo attraverso corsi specifici, e vedere la vestizione del kimono fatta da una maestra da un’idea di quando complessa e ricercata sia quest’arte estremamente rituale. Vederli nei loro colori e forme ricorda una mostra d’arte. 

I VENTAGLI GIAPPONESI

Il ventaglio era originariamente utilizzato in guerra con una duplice valenza, sia come strumento di trasmissione di segnali, sia come arma, per via delle sue stecche in ferro. Col passare del tempo diventò così popolare per tutti i ceti, che venne promulgata una legge che ne limitava i decori, per differenziare quelli destinati ai nobili da quelli usati più comunemente.
Sono una delle espressioni più diffuse ed apprezzate nell’arte decorativa giapponese, coi loro colori delicati e i motivi che vanno da rappresentazioni floreali a paesaggi o riproduzioni sulla storia del Giappone.

LE BAMBOLE GIAPPONESI

Le bambole giapponesi più famose sono quelle della tradizione hina ningyo, esposte nelle case giapponesi in occasione della festa delle bambine il 3 marzo, il festival è detto Hinamatsuri. Queste bambole sono oggetti tramandati di madre in figlia, e tradizionalmente rappresentano la famiglia imperiale e i loro servi. Vengono posizionate su una piattaforma di sette gradini, che rispettano la gerarchia. Imperatore e imperatrice nelle parti più alte, abbigliati con sontuosi kimono, e nei gradini più bassi le dame di corte, ministri, musicisti e i samurai, ognuno con in mano gli oggetti tipici della loro funzione.

Bambole nelle mostre giapponesi al Festival dell'Oriente
Bambole giapponesi in mostra al Festival dell’Oriente

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