Scroll Top

La ripresa dei temi della Yamato-e e Tawaraya Sotatsu

temi della Yamato-e e Tawaraya Sotatsu

Che legame c’è tra il ritorno dei temi della Yamato-e e Tawaraya Sotatsu, uno degli artisti giapponesi più famosi e versatili del XVII secolo?

tawaraya sotatsu

Il tardo sedicesimo secolo e i primi anni del diciassettesimo sono caratterizzati dalla ripresa dei temi tipici della Yamato-e, la pittura giapponese, e, uno degli artisti che ebbe un ruolo importante in questo processo, è Tawaraya Sotatsu. Sembra che l’artista abbia cominciato la sua promettente carriera di artista come pittore pubblicitario e proprietario di un negozio di ventagli chiamato Tawaraya. Tuttavia, egli acquisì importanza e arrivò ad eseguire grandi magnifici paraventi e fusuma (pannelli scorrevoli che fungono da separatori delle stanze nelle case tradizionali giapponesi). 

Sotatsu era solito dipingere temi solitamente narrati negli emakimono e lo possiamo capire osservando due suoi lavori in particolare, nei quali vediamo presentato il medesimo tema.

La prima opera, datata 1630, è un ventaglio, uno dei quarantotto incollati su un paio di pannelli appartenuti alla famiglia imperiale; il secondo, invece, è un set di due paraventi composti da due pannelli ciascuno appartenenti alla collezione del Kenninji di Kyoto. 

tempio Kenninji di Kyoto in inverno
Splendida veduta del Kenninji di Kyoto in inverno.
“Kenninji in Winter 冬の建仁寺” by Patrick Vierthaler is licensed under CC BY-NC 2.0
i ventagli

Sul ventaglio incollato nella parte alta di uno dei pannelli troviamo raffigurato un episodio dell’Ise Monogatari (I racconti di Ise), opera del nono secolo attribuita ad Ariwara no Narihiri. La storia tratta di un uomo che si innamora di una ragazza che, però, è già destinata a diventare moglie dell’imperatore. Per questo motivo, una notte egli la rapisce ma, colti di sprovvista da una violenta pioggia, i due si rifugiano in un magazzino abbandonato. Egli lascia che la ragazza dorma all’interno, mentre lui resterà fuori a fare la guardia. All’alba, quando l’uomo entra nel magazzino, nota che la ragazza è scomparsa: ella è stata mangiata durante la notte da un demone entrato dal tetto della struttura, le sue urla coperte dai forti suoni dei tuoni.

Nell’opera, il demone è raffigurato a sinistra mentre si arrampica sull’edificio. Il giovane uomo, invece, è disegnato addormentato nell’angolo in basso a destra, appena visibile. Il dipinto è dominato dal magazzino che crea una perfetta barriera di separazione tra l’uomo e il demone. Quest’ultimo riprende palesemente il dio del tuono Raijin raffigurato nel rotolo Kitano Tenjin engi emaki che Sotatsu ha studiato. Egli ha estratto un motivo da questo emaki precedente, il dio Raijin, per poi combinarlo con altri elementi per raccontare un episodio di una narrativa completamente diversa.

I paraventi di raijin e fujin

Come sopra descritto, troviamo questo tema del demone anche in un set di pannelli raffiguranti sia il dio Raijin, il dio del tuono, che il dio Fujin, il dio del vento. Probabilmente creati dopo il 1621, Sotatsu utilizzò la stessa immagine del Kitano Tenjin engi emaki come modello per il dio Raijin mentre, per quanto riguarda Fujin, non si sa con certezza quale abbia utilizzato. Il dio del tuono è raffigurato in alto a sinistra del paravento di sinistra, il corpo bianco che contrasta con lo sfondo oro e le nuvole argento. La sua veste è dipinta con colori piatti (blu, verde e beige) mentre le corna sono dipinte con la tecnica chiamata tarashikomi, tecnica con la quale Sotatsu applicava un colore sopra l’altro prima che quello sottostante si asciugasse, mischiandoli insieme in modo irregolare. 

La composizione del pannello, con Raijin all’estrema sinistra che sembra si stia muovendo verso tale direzione e Fujin all’estrema destra del set di due pannelli, anche lui impegnato in un movimento verso sinistra, suggerisce il corso della tempesta: il vento che si sta alzando mentre il temporale impervia e raggiunge il climax al centro dell’opera, nello spazio vuoto tra le due figure, mentre i tuoni e i fulmini scompaiono in lontananza. 

Paravento del dio del vento Fujin e del dio del tono Raijin
Il paravento di Raijin, a destra, e Fujin, a sinistra, contenuto nel Kenninji, Kyoto.
“Fujinraijin-tawaraya” by mickeymanzzz is licensed under CC BY-SA 2.0
Fonti per La ripresa dei temi della Yamato-e e Tawaraya Sotatsu

P. Mason, D. Dinwiddie (Revised by), History of Japanese Art, Pearson Education Inc, Upper Saddle River, New Jersey, USA, 1993
Corso di storia dell’arte giapponese anno accademico 2019-2020, docente Silvia Vesco
Gli emakimono: il Choju jinbutsu giga di Nicol Renè Sanzeni

Post Correlati