Miyajima Tatsuo nasce nel 1957 a Tokyo, in Giappone. Dopo essersi laureato presso l’università Nazionale di Musica e Belle Arti di Tokyo, inizia la sua carriera di artista concentrandosi sull’arte performativa.
Le prime performance di Miyajima consistevano nel semplice passeggiare lungo le strade più affollate di Tokyo, come ad esempio il quartiere dello shopping di Shibuya, per poi fermarsi e gridare all’improvviso filmando le reazioni dei passanti. Dalla fine degli anni Ottanta inizia a sviluppare una forma d’arte utilizzante in particolare luci a LED, che lui chiama gadget, e che diverranno una delle caratteristiche principali delle sue opere.
Gli esordi e la filosofia dei “gadget”
La prima opera che l’artista realizzò utilizzando i LED è Human Stone (1983), una scatola emettente luci e suoni.
In Clock for 300 Thousand Years (1987) utilizza per la prima volta i contatori a LED con numeri da uno a nove, introducendo nella sua arte la concezione buddhista del tempo.
In quest’opera, e nella maggior parte delle opere ad essa successive, i contatori a LED si muovono a diverse velocità con sequenze di numeri da uno a nove. Piuttosto che includere tra questi lo zero, l’artista preferisce inserire tra le sue installazioni degli spazi vuoti. Miyajima sostiene infatti che così facendo l’attenzione si focalizza, più che sulla presenza degli altri numeri, proprio sull’assenza dello zero. Lo zero è fondamentale in quanto rappresenta allo stesso tempo la morte e, come dice il filosofo Daisaku Ikeda, ciò che resta della vita. Non una fine dunque, quanto una morte momentanea, un punto di arresto prima di ripartire con una nuova vita simile a un sonno riparatore. Il ritmo e il numero di LED connessi tra loro è deciso dall’artista, e la differenza dei loro ritmi ricorda la differenza dei ritmi degli esseri umani che, come i contatori di Miyajima, proseguono nella loro vita secondo tempi diversi ma inesorabilmente connessi gli uni agli altri.
THE LIFE
Per Miyajima Tatsuo, il concetto di The Life, La Vita, racchiude in sé i tre temi principali delle sue opere: tutto è connesso, tutto cambia e tutto è infinito.
Con il termine The Life, che sarebbe la traduzione inglese del termine giapponese Inochi 命, Miyajima si riferisce a tutto ciò che vive, che siano esseri umani, piante o animali.
Ognuno ha una sua inochi, ma questa non è mai veramente individuale, bensì connessa alle inochi di tutti gli altri esseri viventi, ed è per questo che nella traduzione inglese del termine l’artista ha aggiunto The all’inizio.
In Revive Time in The River (1995), un’installazione presso il fiume Uragami a Nagasaki che scorre vicino al luogo del bombardamento atomico, Miyajima ha installato dei contatori digitali avvolti nella plastica rappresentanti l’eterno, l’ a-temporalità e la vita dei morti a causa del bombardamento le cui anime, esattamente come il fiume, continuano a scorrere. Gli esseri umani inevitabilmente muoiono, ma il processo di cambiamento a cui sono soggette la vita e la morte stessa andrà avanti per sempre.
Tutto è connesso, tutto cambia, tutto è infinito
Miyajima Tatsuo
Partecipazione del pubblico
L’artista invita coloro che si recano a vedere le sue opere a riflettere attivamente sulla vita attraverso l’arte.
Nell’opera Sea of Time (1998) Miyajima Tatsuo ha inserito in una piscina posizionata all’interno del Kadoya di Naoshima numerosi dispositivi a LED con numeri da uno a nove, e questo concetto è evidente.
Per la realizzazione di quest’opera, infatti, l’artista ha richiesto la partecipazione di 125 residenti locali, ognuno dei quali ha regolato la velocità del contatore a proprio piacimento. Questa partecipazione attiva degli spettatori alla realizzazione dell’opera introduce ciò che Miyajima chiama il tempo personale, ovvero l’esperienza individuale che ciascuno di noi ha del tempo, che può essere percepito più o meno veloce a seconda di ciò che abbiamo dentro. Anche l’opera Time Garden, all’interno dell’Izumi City Plaza di Osaka, è realizzata con la partecipazione del pubblico.
In quest’opera i contatori a LED nel giardino di bambù rappresentano la vita eterna e l’armonia che connette tutti gli esseri viventi.
Miyajima tenta di far riflettere ognuno di noi sul tempo e sull’impermanenza utilizzando la sua arte per risvegliare “The Life” nel pubblico, e con essa la consapevolezza che tutto cambia, tutto è connesso, tutto è infinito.
FONTI
Fouser, Robert.J, “Life without Zero”, ARTAsia Pacific, No.17, 1997
Sito ufficiale di Miyajima Tatsuo
Miyajima Tatsuo: tutto è connesso, tutto cambia, tutto è infinito.
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