Per lingua giapponese classica si intende quella lingua utilizzata per la composizione dei classici della letteratura nei periodi Nara (奈良時代) e Heian (平安時代), ossia in un arco temporale compreso fra il 710 e il 1185. Si parla quindi di una lingua parlata quasi mille anni fa che, com’è ovvio, presentava delle caratteristiche abbastanza diverse da quelle della moderna lingua giapponese. Vediamo dunque com’era strutturata la lingua giapponese classica.
I KANA E IL LORO UTILIZZO NELLA LINGUA GIAPPONESE CLASSICA
Chiunque studi la lingua giapponese o ne sia anche solo appassionato conosce la particolare struttura del suo sistema di scrittura. Esso è formato non solo dai kanji (漢 字), ossia i caratteri importati dalla Cina, ma anche dai due sillabari originati dalla semplificazione dei caratteri cinesi stessi. Stiamo parlando di hiragana (平仮名) e katakana (片仮名).
Le sillabe kana usate oggi sono 46. Nel giapponese classico, però, erano presenti 48 kana, ossia quelli attualmente esistenti più i due kana per “wi” (ゐ in hiragana e ヰ in katakana) e “we” (ゑ in hiragana e ヱ in katakana).
Esistono però anche altre differenze tra l’utilizzo storico dei kana, in giapponese rekishiteki kanazukai (歴史的仮名遣い) e quello moderno, in giapponese gendai kanazukai (現代仮名遣い). Esse possono essere riassunte in sette punti.
le differenze rispetto alla lingua contemporanea
1. Il suono [h] all’interno delle parole veniva letto [w]. Per esempio, la parola fiume, in giapponese kawa (かわ) veniva scritta kaha (かは). A causa di un mutamento della fonologia della lingua, però, tra i secoli XI° e XIV° il suono [w] venne perso (tranne che per la sillaba [wa]), cosicché all’interno delle parole il suono [h] semplicemente diventava muto.
2. Il suono [au] veniva letto [oo], come il moderno [ou]. Per esempio, la parola torre, in giapponese tou (とう) veniva scritto tau (たう). La regola non si applicava però nel caso il suono [u] di [au] fosse la desinenza di un verbo come per la parola incontrare, in giapponese au (あふ; si ricorda che la h all’interno di parola era muta).
3. Il suono [iu] veniva letto [yuu]. Per esempio la parola raccolta, in giapponese shuu (しゅう) veniva scritta shiu (しふ).
4. Il suono [eu] veniva letto [yoo]. Per esempio la parola oggi, in giapponese kyou, veniva scritta keu (けふ).
5. I suoni [kwa] e [gwa] erano distinti da [ka] e [ga]. Per esempio, la parola incendio, in giapponese kaji, veniva scritto kwaji [くぁじ]. La perdita della distinzione fra i due suoni avvenne in periodo Edo (江戸時代), ossia tra i secoli XVII° e XIX°.
6. I kana ゐ ゑ を , rappresentavano rispettivamente i suoni [wi], [we], [wo]. Come si è detto, però, il suono [w] prima di tutte le vocali tranne la [a] andò perso e questi kana iniziarono ad essere letti solo [i], [e], [o].
7. I kana づ e ぢ rappresentavano suoni diversi rispetto a ず e じ. Anche questa differenza andò persa in periodo Edo.
I SOSTANTIVI E LE POSPOSIZIONI
I sostantivi, come nella lingua giapponese contemporanea, erano invariabili, ossia non subivano nessun tipo di flessione per genere, numero o caso. È però bene sottolineare come la composizione del lessico fosse differente da quello della lingua attuale. Non solo non erano ancora presenti tutti i prestiti linguistici dalle lingue occidentali che oggi compongono una parte importante del lessico quotidiano, ma i wago (和語), ossia le parole di origine autoctona, costituivano una parte numericamente importante del totale. Di conseguenza, i kango (漢語), le parole di origine cinese, erano molti di meno.
Le posposizioni, spesso e volentieri definite particelle, in giapponese joshi (助詞), erano altresì presenti nella lingua classica. Si sottolinea però come non solo esse non corrispondessero a quelle usate nella lingua moderna, ma anche che venivano spesso omesse, facendo sì che il ruolo di ciascun termine all’interno della frase dovesse spesso essere dedotto dal contesto.
GLI AGGETTIVI DELLA LINGUA GIAPPONESE CLASSICA
Nella lingua giapponese classica gli aggettivi erano decisamente più complessi che in quella contemporanea, per quanto anche allora venissero coniugati con sistema in sei basi. Benché alla forma base terminassero tutti con la desinenza shi (し), che corrisponde alla i (い) nel giapponese moderno, essi possono essere suddivisi in due gruppi: quelli che nella coniugazione mantenevano lo shi e quelli che lo perdevano. Gli aggettivi del primo gruppo citato sono quelli che nella lingua contemporanea terminano in shii (しい) alla forma base, come utsukushii (美しい), “bello”. Quelli del secondo gruppo citato oggi terminano semplicemente in i, come takai (高い), “alto”.
In aggiunta a ciò, tutti gli aggettivi presentavano un ulteriore paradigma di coniugazione, che veniva usato quando all’aggettivo venivano attaccate desinenze di flessione, come quelle per formare il passato o il negativo. Quest’ ulteriore coniugazione prevedeva che alla radice dell’aggettivo si attaccasse il suffisso kari (か り), che veniva poi coniugato a seconda del caso e seguiva le regole dell’ottava coniugazione (di cui si dirà sotto).
I VERBI DELLA LINGUA GIAPPONESE CLASSICA
Arriviamo infine ai verbi, anch’essi più complessi di quelli attuali. Si articolavano infatti in ben nove coniugazioni, di cui quattro definite irregolari. Anche nella lingua giapponese classica in verbi venivano coniugati in sei basi verbali, ad alcune delle quali venivano poi aggiunte delle desinenze a seconda del contesto. Le sei basi sono le stesse che esistono attualmente, con l’unica eccezione della quinta; nella lingua moderna essa è la kateikei (仮定形), o base ipotetica, mentre nella lingua classica era la izenkei (已然形), o base perfettiva.
Le coniugazioni verbali del giapponese classico sono le seguenti.
1. Quadrigrada, in giapponese yodan katsuyo (四段活用)
2. Unigrada superiore, in giapponese kami ichidan katsuyo (上一段活用)
3. Bigrada superiore, in giapponese kami nidan katsuyo (上二段活用)
4. Unigrada inferiore, in giapponese shimo ichidan katsuyo (下一段活用)
5. Bigrada inferiore, in giapponese shimo nidan katsuyo (下二段活用)
6. Irregolare in ka, in giapponese kagyou henkaku katsuyo (カ行変格活用)
7. Irregolare in sa, in giapponese sagyou henkaku katsuyou (サ行変格活用)
8. Irregolare in na, in giapponese nagyou henkaku katsuyou (ナ行変格活用)
9. Irregolare in ra, in giapponese ragyou henkaku katsuyou (ラ行変格活用)
per approfondire lingua e letteratura classica
An Introduction to Classical Japanese, di Komai-Rohlich
Breve storia della lingua giapponese, Mario Carpino
Tre romanzi giapponesi consigliati: periodo classico – K-ble Jungle
Il Genji Monogatari di Murasaki Shikibu – K-ble Jungle
Videocorso gratuito di lingua giapponese, livello base. Istituto Il Mulino e Associazione Ochacaffè