Rieccoci qui con il nostro appuntamento tra le strade di Tokyo. Vi do un indizio per indovinare il quartiere di oggi: è la patria delle tendenze fashion più stravaganti del Giappone e anche della cosiddetta “cultura kawaii”. Avete capito a quale mi riferisco? Parlo proprio del quartiere di Harajuku!
Ma andiamo in ordine: quando si parla di Harajuku si fa solitamente riferimento alla zona attorno all’omonima stazione, che si trova sulla Linea Metropolitana Yamanote tra Shinjuku e Shibuya. Questo quartiere viene universalmente considerato il fulcro delle culture adolescenziali più estreme di tutto il Giappone, dove i negozi di moda propongono gli stili più strani e all’avanguardia.
STORIA del quartiere di Harajuku
Harajuku, 原宿, locande nella radura, come dice il nome stesso, nel periodo Edo era una zona punteggiata da locande (juku appunto) dedicate ai viandanti che andavano da e verso Kamakura. Grazie alla sua posizione strategica in quegli anni vi stabilirono il proprio quartier generale ninja e samurai, al fine di proteggere Edo (la moderna Tokyo) da attacchi nemici.
Bisogna però attendere l’era Meiji per vedere le prime trasformazioni della zona: Harajuku diventa un importante punto di contatto tra la città di Tokyo e la zona circostante. Negli anni ‘70 iniziano ad apparire nella zona i primi grandi magazzini e il quartiere inizia gradualmente ad affermarsi come centro della moda, per poi diventare celebre negli anni ‘80. In quel decennio le sue strade si affollano di passanti che osservano curiosi gruppi di giovani ballare una danza originale indossando costumi colorati, giovani che venivano chiamati takenokozoku (竹の子族) la tribù dei germogli di bambù.
Una volta trasformata in area unicamente popolare, Harajuku diventa ben presto luogo prediletto per i più piccoli e, con il graduale affollarsi delle sue strade, negli anni ‘90 appariranno sempre più boutique tra le vie del quartiere.
STREET FASHION
Gli stili di Harajuku sono infiniti e variano dal carino e casual ai trend più estremi. Camminando lungo le sue strade non è raro imbattersi, nell’arco di pochi minuti, in eleganti lolite dagli abiti pieni di fronzoli, o in gotici dai capelli lunghi e pieni di piercing, o ancora in appassionati di decora kei, caratterizzati dalle parrucche dai colori accesi che indossano. E proprio perché Harajuku è il luogo per eccellenza dove essere noi stessi, non è strano incontrare anche dei cosplayer!
Nonostante gli anni d’oro della moda selvaggia ce li siamo ormai lasciati alle spalle, nessun trend è stato abbandonato e ci saranno sempre dei grandi appassionati che porteranno avanti lo spirito delle mode di Harajuku. Ora sono specialmente gli stranieri a tenere in vita l’atmosfera alternativa di questo quartiere, nonostante le grandi marche di catene di negozi abbiamo sostituito in parte i piccoli stilisti indipendenti.
TAKESHITA STREET
Il cuore pulsante, la personificazione di Harajuku è Takeshita Dori (Takeshita Street) che, con le sue strade laterali costeggiate da numerosissime boutique di moda, negozi di vestiti di seconda mano, botteghe di stilisti indipendenti e bancarelle di crepes, ed è dedicata a tutti i giovani interessati alla moda e alle sue infinite sfumature.
CAT STREET & OMOTESANDO
Seconda solo a Takeshita Dori abbiamo Cat Street, una passeggiata che collega Harajuku a Shibuya. Si tratta di una strada pedonale fiancheggiata da negozi unici e di seconda mano che si alternano a comodi caffè dove si può fare una pausa quando si è stanchi. Si tratta di una zona molto apprezzata, considerata per molti anni il “lato nascosto” di Harajuku.
Poco più a sud di Takeshita Dori troviamo Omotesando, un lungo viale alberato, spesso definito “gli Champs-Elysees di Tokyo”. É proprio lungo questa strada che possiamo trovare i negozi delle più celebri marche di alta moda, ma anche parrucchieri, caffè e ristoranti per una clientela più adulta.
SANTUARIO MEIJI
Ma Harajuku non è sinonimo solo della cultura adolescenziale e dello shopping sfrenato, anzi! Il Meiji Jingu, uno dei santuari più importanti di Tokyo, si trova ad ovest dei binari della ferrovia in una grande oasi verde condivisa con l’ampio parco Yoyogi.
Il Santuario Meiji venne eretto nel 1920 e dedicato, come dice il nome stesso, all’imperatore e all’imperatrice dell’era Meiji. L’edificio si erge all’interno di una zona verde di circa 70.000 metri quadrati, che conta più di 100.000 alberi che provengono da ogni zona del Paese. Uno dei punti forti del santuario è il suo gigantesco torii, alto ben 12 metri, che pare essere tra i più grandi in Giappone. Una volta valicato questo ingresso sacro si percepisce immediatamente l’atmosfera pacifica del santuario immerso nella natura.
E anche oggi il nostro viaggio tra le strade di Tokyo finisce qui. Spero vi siate divertiti ad esplorare Harajuku insieme a me, alla prossima con un altro quartiere!
FONTI per il quartiere di Tokyo
GoTokyo; Embrace ‘kawaii’ culture in fashion paradise Harajuku
Sognando il Giappone; Harajuku di Alessandra Sanna
Japan Guide; Harajuku
Japan Media; The History of Harajuku
J-Fashion; Takenokozoku
Matcha; 20 Things To Do In Harajuku – Where New Trends And Tradition Meet In Tokyo di MATCHA tradotto da Lester Somera
Giappop moda giapponese
Foto crèpes di Anna Mazzi